Ucraina, missile contro la stazione di Kramatorsk: 50 morti, dieci bambini

La quarantaquattresima giornata di guerra in Ucraina è iniziata con l’annuncio di 10 corridoi umanitari, che renderanno possibile l’evacuazione dei civili da alcune città. Iryna Vereshchuk, vice primo ministro dell’Ucraina, ha sottolineato che uno di questi corridoi collegherà Mariupol, ancora assediata, a Zaporizhzhia.

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Volodymyr Zelensky, il presidente ucraino, ha dichiarato che a Borodyanka potrebbe esserci una situazione persino peggiore di quella di Bucha, dove sono stati trovati centinaia di civili massacrati. Nella cittadina a nord-ovest di Kiev, dove circa 200 residenti risultano dispersi, 26 corpi sono stati estratti dalle macerie di due condomini bombardati.

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Il Cremlino ha ammesso che l’esercito russo ha subìto delle perdite significative. Ciononostante, l’offensiva prosegue e nella notte almeno due esplosioni hanno scosso Odessa. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha comunicato che dall’inizio dell’invasione ci sono stati almeno 103 attacchi contro i servizi sanitari dell’Ucraina, per un totale di 73 vittime e 51 feriti.

Nonostante la situazione, Zelensky ha invitato le ambasciate di tutto il mondo a tornare a Kiev. “Abbiamo bisogno del vostro sostegno, anche a livello di simboli e gesti diplomatici. Per favore, tornate nella nostra capitale. Per favore, tornate nella nostra capitale e continuate il vostro lavoro”. Valdemaras Sarapinas, l’ambasciatore della Lituania in Ucraina, è tornato ieri a Kiev dopo aver lavorato per oltre un mese a Leopoli. Anche l’ambasciata della Lettonia nella capitale ucraina ha ripreso le sue attività: l’ambasciatore vi farà presto rientro dopo delle consultazioni a Riga.

Raid sui profughi alla stazione di Kramatorsk: 50 morti

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Un attacco russo contro la stazione ferroviaria di Kramatorsk, nella regione di Donetsk, ha provocato almeno 50 morti, di cui una decina di bambini, fra i profughi in attesa di evacuazione. In un primo momento Pavlo Kyrylenko, governatore di Donetsk, aveva parlato di 39 morti e 83 feriti, ma il bilancio si è aggravato con il passare delle ore.

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Gli occupanti hanno colpito la stazione ferroviaria di Kramatorsk Point U, dove migliaia di pacifici ucraini stavano aspettando di essere evacuati. Circa 30 persone sono morte, circa 100 persone sono rimaste ferite in varia misura. Sul posto sono già presenti polizia e soccorritori. I russi disumani non abbandonano i loro metodi. Non avendo la forza e il coraggio di opporsi a noi sul campo di battaglia, stanno cinicamente distruggendo la popolazione civile. Questo è un male che non ha limiti. E se non viene punito, non si fermerà mai“, ha commentato Zelensky su Telegram poco dopo il raid.

Kiev ha reso noto che “la Russia risponderà davanti alla legge per ogni vita uccisa“. Tetiana Ihnatchenko, portavoce dell’amministrazione regionale di Donetsk alla tv ucraina, ha dichiarato che le evacuazioni erano in corso dal 26 febbraio. “I russi sapevano che migliaia di persone erano lì ogni giorno. Credo che questo sia quello su cui contavano“, ha aggiunto. Secondo l’emittente Ukraine 24, sul missile si leggerebbe la scritta, in russo, “per i bambini“. Nelle immagini mostrate si vede il missile, parzialmente distrutto, con la scritta bianca in cirillico. Al momento non è possibile stabilire chi abbia scritto la frase.

Il ministero della Difesa di Mosca ha smentito che l’esercito russo abbia bombardato la stazione di Kramatorsk, parlando di “provocazioni” degli ucraini. Il dicastero sottolinea che i frammenti del missile appartengono a un vettore Tochka-U, “utilizzato solo dalle forze ucraine“.

Ucraina, Pentagono: “La Russia ha rinunciato a Kiev”

Secondo il Pentagono, la Russia avrebbe rinunciato a conquistare Kiev. Nonostante questa considerazione, la Difesa Usa si è impegnata a potenziare i rifornimenti di armi all’Ucraina. È previsto l’invio, tra l’altro, di oltre 1.400 missili Stinger, più di 5mila Javelin anticarro e centinaia di droni.

Dal canto suo, il G7 ha annunciato nuove sanzioni economiche e finanziarie contro Mosca, mentre l’Ue ha chiesto un embargo totale sul gas e sul petrolio russi. Inoltre, i 27 ambasciatori dei Paesi hanno dato il via libera al quinto pacchetto di sanzioni Ue, che include anche il graduale embargo all’import di carbone russo (la ratifica formale delle capitali è attesa per le prossime ore).

Charles Michel, il presidente del Consiglio Ue, ha anticipato che l’Unione europea proporrà di aumentare il fondo per il sostegno militare all’Ucraina con ulteriori 500 milioni, portandolo a 1,5 miliardi di euro. Ursula von der Leyen, la presidente della commissione Ue, e Josep Borrell, l’alto rappresentante per la Politica estera, sono infine partiti alla volta di Kiev.

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