L’Ict sarà uno dei temi centrali del padiglione dell’Etiopia a Expo 2020

Il 15 febbraio 2020, Abiy Ahmed Ali, il Primo Ministro della Repubblica Democratica Federale d’Etiopia, ha visitato Expo 2020 ed è stato accolto da Reem Bint Ibrahim Al Hashemy, Ministro di Stato per la cooperazione internazionale e direttrice generale della prossima Esposizione Universale. Questo incontro ha permesso di rafforzare i rapporti di collaborazione tra gli Emirati Arabi Uniti (EAU) e le nazioni africane e di fare il punto sui preparativi in corso per la realizzazione del padiglione etiope, che sorgerà nell’area dedicata alla sostenibilità e racconterà la storia della nazione africana, intenzionata a diventare un Paese a medio reddito e sostenibile entro il 2025.

Il padiglione dell’Etiopia

Il padiglione dell’Etiopia, il cui tema sarà “Terra delle origini e delle opportunità”, metterà in evidenza la ricchezza culturale, il patrimonio, le arti e la diversità etnica del Paese. Inoltre, aprirà nuove e importanti opportunità per i settori chiave della nazione africana, come l’agroindustria, l’industria tessile e dell’abbigliamento, i prodotti in pelle, l’industria mineraria, le ICT (Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione) e la produzione di energia. “La partecipazione dell’Etiopia a Expo 2020, la prima Esposizione Universale ospitata nell’area ME.NA.SA (Medio Oriente, Nord Africa e Asia meridionale), è di grande importanza a causa della posizione del Paese nel continente africano e sarà un’opportunità senza precedenti per l’Etiopia e l’Africa di collaborare col resto del mondo alla creazione di un futuro migliore”, dichiara Al Hashemy.

I rapporti commerciali tra l’Etiopia e gli EAU

Secondo il Ministero dell’economia degli Emirati Arabi Uniti, gli EAU rappresentano il 17% delle esportazioni totali dell’Etiopia verso i Paesi arabi e il 14% delle importazioni totali della nazione africana dalla regione araba. Inoltre, gli Emirati Arabi Uniti rappresentano il 15% del commercio totale estero dell’Etiopia con i Paesi arabi e si classificano come terzo partner commerciale arabo dello Stato del Corno d’Africa.

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