Eriksen sarà operato al cuore:
a forte rischio la sua carriera

Il medico della Nazionale di calcio della Danimarca ha fatto sapere in un comunicato che verrà impiantato un defibrillatore sottocutaneo a Christian Eriksen. Il centrocampista dell’Inter, lo scorso 12 giugno, durante la partita degli Europei contro la Finlandia, aveva avuto un arresto cardiaco. Il dottor Morten Boesen ha detto che dopo tutti gli esami effettuati “è stato deciso di impiantare un defibrillatore sottocutaneo. Necessario dopo l’attacco cardiaco causato da un’aritmia. Christian ha accettato la soluzione. Suggerita da specialisti interpellati, che hanno tutti raccomandato questo tipo di trattamento”.

Il comunicato ufficiale della Nazionale della Danimarca

Il medico della Nazionale danese, Morten Boesen, è stato in contatto con il cardiologo del Rigshospitalet e con Christian Eriksen e queste sono le ultime sul suo stato di salute. “Dopo che Christian si è sottoposto a differenti esami al cuore è stata presa la decisione che per lui sia necessario l’impianto di un ICD (defibrillatore). Questo dispositivo è necessario dopo un attacco cardiaco dovuto a disturbi nel ritmo del battito. Christian ha accettato questa soluzione e questa strategia è stata inoltre confermata anche da specialisti nazionali ed internazionali che raccomandano tutti questo stesso trattamento. Incoraggiamo tutti a dare a Christian e alla sua famiglia pace e privacy per il prossimo periodo.

Cosa prevederebbe l’intervento a cui si sottoporrà Eriksen

Eriksen aveva perso coscienza nel finale del primo tempo di Danimarca-Finlandia ed era stato immediatamente soccorso dai medici. Gli era stato praticato un massaggio cardiaco in campo. Aveva ripreso coscienza poco dopo ed era stato ricoverato in ospedale. Il defibrillatore sottocutaneo è un dispositivo che monitora di continuo il ritmo cardiaco, e se rileva un’aritmia invia una scossa elettrica al cuore per correggere il ritmo. Questo defibrillatore prevede il posizionamento di un elettrodo sottopelle, all’altezza del cuore, ma non tocca il cuore e i vasi sanguigni ed è meno invasivo di un altro tipo di defibrillatore, quello transvenoso, che prevede l’impianto di elettrocateteri direttamente nel cuore. Stando così le cose, in Italia Eriksen non otterrebbe l’idoneità.

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