Covid, a Pechino milioni di persone in smart working con quasi cento casi in 24 ore

Le autorità di Pechino hanno chiesto a molti dei 22 milioni di abitanti della capitale cinese di lavorare in smart working per affrontare una nuova ondata di contagi di Covid. In totale, sono cinque i distretti della metropoli in cui è fortemente raccomandato lavorare da casa. Ieri, domenica 22 maggio, si sono verificati 99 casi, in aumento rispetto ai 61 di sabato. Si tratta del numero di contagi giornalieri più alto avvenuto nell’ultimo mese.
A Shanghai, invece, ci sono stati meno di 600 casi nelle ultime 24 ore, nessuno dei quali al di fuori delle aree in quarantena.

La lotta al Covid

La scorsa settimana, gli analisti di Gavekal Dragonomics avevano stimato che meno del 5% delle città cinesi stava riportando nuovi contagi di Covid. Nonostante questo calo importante, a Pechino e Shanghai l’attenzione rimane alta. Nella capitale, chi deve necessariamente spostarsi per svolgere il proprio lavoro può farlo solo se è in possesso di un test PCR negativo svolto nelle ultime 48 ore. Inoltre, non può deviare in alcun modo durante il tragitto casa-lavoro. Per le autorità di Pechino si tratta di precauzioni necessarie, perché fare un passo indietro in questo momento potrebbe vanificare tutti gli sforzi compiuti finora.

L’impatto sull’economia

Per ridurre al minimo i possibili contagi, Pechino ha ridotto il trasporto pubblico e chiesto a centri commerciali e ad altri negozi presenti nelle aree in cui si sono verificati nuovi contagi di chiudere momentaneamente. Come si può immaginare, questi provvedimenti stanno avendo un duro contraccolpo sull’economia cinese e anche sul commercio internazionale.
Le cose vanno un po’ meglio a Shanghai, dove una piccola porzione della metropolitana è stata riaperta domenica e vari autobus sono tornati a svolgere il proprio tragitto con regolarità. Tuttavia, in molti distretti sono stati annunciati dei nuovi test di massa nei prossimi giorni.

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