Che fine hanno fatto due fedelissimi di Putin? | È giallo in Russia

Chi sono Sergei Shoigu e Valery Gerasimov? E perché sono scomparsi (o quasi) negli ultimi 15 giorni? Entrambi sono fedelissimi di Putin. Il primo, ministro della difesa russo, non appare in pubblico dall’11 marzo scorso. Molto strano per uno come lui, sempre presenzialista in tv e di solito molto attivo con i media.

Sergei Shoigu e Valery Gerasimov, due fedelissimi di Putin uniti dallo stesso destino

I giornalisti investigativi russi di Mediazona e Agentstvo sottolineano che Sergei Shoigu, uno degli uomini più vicini a Vladimir Putin, appariva nei notiziari quasi ogni giorno, fino all’11 marzo. Poi il nulla. Da quel giorno non è comparso in alcuna occasione pubblica. Stesso discorso vale per il secondo: capo di stato maggiore delle forze armate, Valery Gerasimov. Proprio quest’ultimo è un’altra figura importante che dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina avrebbe cominciato a distaccarsi dalla linea dello ‘zar’.

Sergei Shoigu, ministro della difesa della Russia
Foto Wikimedia Commons | kremlin.ru (CC BY-SA 4.0)

All’interno dell’entourage di Sergei Shoigu, uno dei fedelissimi di Putin, circola la voce che non sia in buona salute e che abbia problemi di cuore. Ma si tratta di un’indiscrezione non ufficiale. La malattia potrebbe anche essere solamente una copertura per nascondere il dissenso del generale sull’invasione dell’Ucraina, come sospetta qualcuno? Secondo un comunicato del Cremlino, il 18 marzo scorso Shoigu avrebbe partecipato a un appuntamento ufficiale, una riunione del consiglio di sicurezza in cui Vladimir Putin ha discusso “i progressi dell’operazione speciale in Ucraina”.

Non esistono però foto o immagini ufficiali. Ieri, 24 marzo, il ministro della difesa si è rivisto in pubblico per pochi secondi: è apparso in videocollegamento durante un nuovo consiglio di sicurezza, in un angolino dello schermo di Putin, vestito in giacca e cravatta e non con la divisa militare d’ordinanza. L’immagine non ha dissipato i dubbi, anzi. La rapida comparsata del funzionario più popolare del Paese dopo lo ‘zar’ è sembrata studiata. “Il ministro della difesa ora ha molte preoccupazioni. C’è un’operazione militare speciale in corso. Non è il momento per l’attività mediatica. È abbastanza comprensibile”. Così il portavoce del Cremlino ha liquidato la questione.

Valery Gerasimov, capo di stato maggiore delle forze armate
Foto Wikimedia Commons | kremlin.ru (CC BY-SA 4.0)

Sergei Shoigu è il generale che nel 2014 ha guidato l’esercito russo nella conquista della Crimea. Ed è una delle tre persone che hanno in mano i codici per attivare un attacco nucleare. Oltre a lui la responsabilità è affidata allo stesso Putin e al capo di stato maggiore delle forze armate, Valery Gerasimov. Non si hanno notizie nemmeno di lui. Manca all’appello dall’11 marzo scorso, da quando l’agenzia russa Tass ha parlato di alcuni suoi colloqui con l’omologo turco Yashar Guler. Anche gli americani sarebbero preoccupati: il segretario della difesa Usa, Lloyd Austin, avrebbe cercato invano di mettersi in contatto con Shoigu e Gerasimov nei giorni scorsi.

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