Canada, trovati i resti di 761 persone in un ex collegio cattolico

Nel sito di un’ex scuola residenziale nella provincia di Saskatchewan, in Canada, sono stati trovati i resti di 761 persone. Si tratta soprattutto di bambini nativi, come ha reso noto un gruppo indigeno canadese. I corpi sono stati trovati presso la Marieval Indian Residential School, che è stata operativa dal 1899 al 1997. La scuola era un ex collegio per bambini e adolescenti nativi, gestito da dei preti. Le tombe non sono contrassegnate, in quanto chi si occupava di gestire l’istituto ha rimosso le lapidi nel corso degli anni.

La comunità di Cowessess e la Federation of Sovereign Indigenous First Nations hanno dichiarato che “il numero di tombe senza nome è il più significativo fino a oggi in Canada”. Meno di un mese fa, a Kamloops, nella Columbia Britannica, si è verificato un altro ritrovamento simile. In quel caso sono stati scoperti i resti di altri 251 bambini vicino a un’altra scuola gestita dalla Chiesa cattolica.

Justin Trudeau: “Il Canada deve fare i conti col suo passato”

Justin Trudeau, il Primo ministro canadese, ha dichiarato che il Canada deve imparare a fare i conti con il suo passato di razzismo contro le popolazioni indigene per “costruire un futuro migliore. La scoperta ci “ricorda la discriminazione e le ingiustizie che le popolazioni indigene hanno affrontato, e continuano ad affrontare, in questo Paese”, ha dichiarato. “Insieme dobbiamo ammettere questa verità, imparare dal nostro passato e camminare lungo il sentiero della riconciliazione per costruire un futuro migliore”, ha concluso Trudeau.

Stephanie Scott: “Le scuse del Papa potrebbero aiutare i superstiti”

Nel corso di un’intervista al Corriere della Sera, Stephanie Scott, la direttrice esecutiva del National Centre for Truth and Reconciliation ha dichiarato che “le scuse del Papa potrebbero aiutare i sopravvissuti a iniziare il viaggio della riconciliazione”. I vertici della Chiesa cattolica non si sono mai scusati per quanto avvenuto nei collegi per nativi, mentre il governo canadese l’ha fatto nel 2008. Nel 2018, la Conferenza episcopale canadese inviò una lettera ai nativi. La missiva spiegava che Papa Francesco non riteneva di poter rispondere personalmente alla loro richiesta, ma incoraggiava i vescovi locali a riconciliarsi con le comunità indigene.

Impostazioni privacy