Festa durante lockdown, Boris Johnson risponde alle accuse: “Disgustato”

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L’accusa è di quelle pesanti: la casa al numero 10 di Downing Street a Londra, abitazione del primo ministro del Regno Unito, avrebbe ospitato poco prima dello scorso Natale, in pieno lockdown, una festa organizzata da alcuni componenti dello staff dell’attuale premier britannico, Boris Johnson.

Inevitabile la polemica (l’ennesima, parlando del premier Uk) e il fiume di accuse rivolte allo stesso Johnson. Che ha deciso di contrattaccare, in prima persona, durante un’infuocata sessione parlamentare tenutasi mercoledì 8 dicembre.

Boris Johnson: “Le regole non sono state violate”

Johnson, intervenendo davanti ai parlamentari britannici, si è scusato per il video in cui alcuni membri del suo staff scherzano, in una finta conferenza, sul party che si sarebbe tenuto a Downing Street durante il lockdown. “Mi scuso per l’impressione che si ha della vicenda – ha detto, riuscendo a fatica a sovrastare il mormorio costante e irritato dei partecipanti alla seduta -. Cioè che il personale di Downing Street abbia preso questa cosa poco seriamente”.

“Io stesso sono disgustato e furioso per quanto accaduto – ha poi affermato, scatenando altre espressioni di protesta da parte degli oppositori -. Ripeto però quello che ho già detto e che mi è stato assicurato: le regole non sono state violate“.

Il premier Uk accusa l’opposizione: “Vogliono minare la fiducia nei confronti del governo”

“Capisco il dolore di tutti quelli che hanno sofferto durante la pandemia, e so bene anche quello che l’opposizione (e in particolare il leader laburista Keir Starmer, ndr) sta cercando di trarre dalla vicenda sulla quale stiamo indagando. Secondo loro, tutto questo minerà la fiducia delle persone nei confronti del governo”.

“Penso sia questo che stanno cercando di fare – ha chiosato ancora Johnson riferendosi ai suoi oppositori -. Ma posso dire che si tratta di un grosso errore quello di giocare a livello politico con queste situazioni. Stiamo prendendo le misure necessarie per proteggere le persone. E soprattutto dovremmo curarci delle vaccinazioni, non degli eventi di un anno fa”.

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