Pesce d’aprile, l’origine (incerta) e la storia della ricorrenza

C’è una regola d’oro che bisogna sempre tenere a mente: il primo aprile bisogna essere più sospettosi del solito. Nella giornata dedicata agli scherzi è fin troppo facile imbattersi in burle e cascare involontariamente in qualche pesce d’aprile, soprattutto se si presta poca attenzione al calendario. Si tratta di una ricorrenza nota a tutti, ma di cui pochi conoscono le origini. O forse sarebbe più corretto dire che nessuno le conosce, almeno non con certezza.

Pesce d’aprile, una storia fatta di calendari e leggende

La storia più nota relativa alle origini del pesce d’aprile riguarda il passaggio dal calendario Giuliano a quello Gregoriano, introdotta da papa Gregorio XIII nel 1582 con la bolla papale “Inter gravissimas”. In Francia, l’adozione del nuovo calendario comportò lo spostamento dell’inizio dell’anno (e dei relativi festeggiamenti) dal 25 marzo (il giorno dell’Annunciazione) al primo gennaio, almeno in alcune parti del Paese.

Simboli del primo aprile
Foto Pixabay | AnnaliseArt

Non tutti si abituarono in fretta al cambiamento, suscitando l’ilarità di chi, invece, si era adeguato subito alle nuove date. Chi continuava a festeggiare l’inizio dell’anno nel periodo compreso tra l’equinozio di primavera e il primo aprile era bonariamente deriso. Talvolta si ritrovava persino un pesce di carta appicciato alla schiena. È da qui che deriverebbe il termine Poisson d’Avril (pesce d’aprile).

Secondo Alex Boese, creatore del sito Museum of Hoaxes, questa presunta origine del pesce d’aprile non avrebbe delle basi solide. In Francia l’abitudine a festeggiare l’inizio dell’anno il primo gennaio era già piuttosto radicata e sembra improbabile che così tante persone si confondessero. Inoltre, nessuna fonte parla di contadini spaesati dal cambiamento del calendario e diventati vittime di vari scherzi. Come se non bastasse, esistono molte testimonianze legate al pesce d’aprile precedenti (anche di parecchi anni) all’adozione del calendario gregoriano.

Una delle poche certezze legate al pesce d’aprile è che si tratta di una tradizione che ha le proprie radici nel medioevo. Secondo la storica Rosa Hodgkin potrebbe rappresentare l’evoluzione di antiche celebrazioni incentrate sui giochi e gli scherzi, festeggiate in occasione dell’equinozio di primavera. Un esempio è la festività romana Hilaria, dedicata a Cibele, la madre degli Dei. Tuttavia non ci sono delle prove concrete a sostegno di questa teoria. C’è però una certezza: come testimoniato da alcuni testi antichi (tra cui un poemetto fiammingo di Eduard de Dene del 1561), la tradizione del pesce d’aprile è nata circa 500 anni fa. Hodgkin sostiene che le sue origini siano andate perdute nel giro di 200 anni dal primissimo scherzo del primo aprile (che ovviamente nessuno conosce).

Un’altra leggenda relativa al pesce d’aprile risale al XIV secolo e ha per protagonista il beato Bertrando di San Genesio. Secondo la tradizione, il patriarca di Aquileia avrebbe impedito a un Papa di morire per soffocamento a causa di una lisca di pesce andata di traverso. Il Pontefice, grato per il gesto, avrebbe decretato che ad Aquileia non si sarebbe più mangiato pesce in occasione del primo aprile.

Non mancano alcune testimonianze che parlano della possibile origine del pesce d’aprile nell’Antico Egitto. Pur di vincere una gara di pesca e non sfigurare agli occhi di Cleopatra, Antonio avrebbe chiesto a un servo di agganciare un pesce enorme al suo amo. La sovrana però avrebbe fiutato l’inganno e scelto di fare uno scherzo all’amato, sostituendo la gigantesca preda con un pesciolino finto.

Gli occhiali con il naso finto sono un classico del primo aprile
Foto Unsplash | Braydon Anderson

Insomma, sull’origine del pesce d’aprile ci sono tante ipotesi (più o meno inverosimili) e nessuna certezza. Sullo spirito della ricorrenza non c’è però alcun dubbio: è un invito a concedersi qualche momento di ilarità e vivere con leggerezza. L’importante è ricordare sempre che lo scherzo è bello finché dura poco!

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