
Giuseppe Conte e Vladimir Putin (Ph. Palazzo Chigi)
Dinamiche internazionali che mai come in questo periodo si intersecano con questioni “casalinghe”.
Viaggia su questo asse la nuova puntata di “Pillole di Economia“: la geopolitica internazionale, l’inasprimento del patriot act in salsa cinese con Hong Kong nel mirino, la risposta degli Stati Uniti con la fedele Gran Bretagna e… il silenzio dell’Italia. Colpevole?
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Usa contro Cina, il silenzio dell’Italia ci sta
“L’Italia fa bene a non inserirsi in diatribe non sue – dice senza mezzi termini Lamberti – D’altra parte è dagli anni ’80 che Hong Kong è stata lasciata sola, l’idea che Pechino ora eserciti il proprio potere era da mettere in preventivo”. Già , con buona pace della popolazione dell’ex colonia britannica che da mesi si batte per chiedere maggior libertà democratica: “Non voglio negare i diritti e le ragioni della gente di Hong Kong – chiarisce l’economista – ma l’Italia vive un momento in cui dover pensare a se stessa. D’altra parte abbiamo innanzi agli occhi un altro grande esempio: la Russia. Siamo fra i paesi che più di tutti hanno patito l’inasprimento delle sanzioni nei confronti di Putin, vogliamo pagare ancora le conseguenze di scontri altrui?”
Dl Semplificazioni, speranza per un’Italia malata
Anche perché, a Roma, Conte e il suo governo hanno di che pensare, e le questioni interne sono notevolmente intrise di internazionalità .
Il Decreto Semplificazioni, la “madre di tutte le riforme” come ha detto il premier, è al vaglio dell’Esecutivo a suon di bozze e smentite, con la maggioranza alle prese con un compromesso tra le parti che stenta ad arrivare. Conte si augura di chiudere il dossier nei prossimi giorni, così da presentarsi – ed ecco il respiro internazionale – ai banchi del Consiglio Europeo con regole già scritte grazie alle quali poter ambire a cospicui investimenti a fondo perduto.
“Difficile poter commentare le bozze che mano a mano emergono – afferma Lamberti – certo è che l’idea di superare grandi scogli burocratici presentando un “modello Genova” è condivisibile. Le infiltrazioni mafiose? L’Italia è un paese malato, in cui si crede che regolamenti pieni zeppi di normative possano allontanare il rischio che le mafie ci mettano lo zampino. Non è così: tante volte procedure snelle e semplificate permettono alle persone perbene di muoversi in maniera efficace.
Spesso è il contesto, in questo caso normativo, a muovere i comportamenti degli individui“.
Chissà se nel prossimo decreto legge questo assunto del Prof. Lamberti sarà considerato oppure no.