Supermarket, torna la paura in Italia: scaffali svuotati, il Governo precisa

L’aumento incontrollato dei prezzi (di gas e carburante, ma anche delle materie prime) sta spaventando non poco la società italiana. Lo dimostra il fatto che in diverse città lungo lo Stivale si stia assistendo a una corsa al supermarket, con gli scaffali letteralmente svuotati dalla cittadinanza. Ma tale livello di allerta, secondo il Governo, è eccessivo.

Supermarket svuotati: cosa sta succedendo in Italia

La situazione è stata ampiamente documentata, e riguarda l’intero Paese. A Milano i supermarket vedono sempre meno prodotti disponibili per l’acquisto, con modalità che ricordano la prima esplosione del Covid a febbraio 2020. Stessa situazione a Bolzano, Parma, Carrara. In particolare la corsa all’acquisto riguarda farina, pasta, olio di girasole.

Addirittura in Abruzzo e Sardegna si è deciso di agire con un nuovo regolamento interno ai supermarket. In particolare per quanto riguarda l’olio, che può essere acquistato per un massimo di due bottiglie per singolo cliente. “Gli scaffali sono vuoti, potrebbero esserci problemi nella prossima settimana“, ha spiegato a ‘NapoliToday’ il dipendente di un punto vendita locale.

Il ministro Patuanelli tranquillizza: la situazione

La situazione, però, resta sotto controllo. A garantirlo è stato Stefano Patuanelli, ministro delle Politiche Agricole. “Non ci sono motivi per prendere d’assalto i supermarket. La nostra forza produttiva ci consente di affermare che non ci saranno problemi di approvvigionamento. In più dobbiamo dare alla cittadinanza un messaggio di tranquillità“, ha affermato a “Il caffè della domenica” su ‘Radio 24′.

La preoccupazione riguarda in particolare l’olio di semi, proprio perché tale prodotto in Italia proviene in gran parte proprio dall’Ucraina. “In effetti abbiamo materie prime di cui ci approvvigioniamo da Paesi in conflitto o molto vicini ad esso. Questi ultimi, in alcuni casi, hanno operato scelte commerciali discutibili come l’Ungheria“, ha ammesso Patuanelli. Secondo cui, però, i supermarket continueranno ad essere regolarmente riforniti.

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