Ucraina, giorno 18: raid Russia in base vicino Leopoli, decine di vittime

Notte di dolore, terrore e morte in Ucraina, dove le sirene hanno suonato per tutta la notte a partire addirittura dalle ore 3 del mattino. E stavolta l’allarme ha riguardato anche l’Ovest del Paese, finora ancora risparmiato dalla Russia. Anche Leopoli, a 25 km dalla Polonia e quindi dalla Nato e dall’Unione europea, ha iniziato a tremare. E, purtroppo, a far registrare numerose vittime.

Ucraina, ora anche l’Ovest del Paese nel mirino della Russia

Nessun vero e proprio attacco a Leopoli, ma l’avanzata della Russia ha riguardato un campo di addestramento militare nei pressi della città ucraina. A riferirlo Maxim Kozitsky, capo dell’amministrazione regionale, che ha dapprima parlato di un attacco con otto missili che avrebbe provocato 9 decessi. I numeri, purtroppo, si sono poi rivelati più severi con il trascorrere delle ore.

I servizi di soccorso, infatti, hanno confermato a ‘The Guardian’ che i razzi che la Russia ha lanciato contro la base ucraina sono stati invece ben trenta. Le persone che hanno perso la vita in conseguenza del raid sono almeno venti. Più di cinquanta le persone ferite. Successivamente il governatore ha ulteriormente corretto i numeri, riferendo di 35 vittime.

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Queste le immagini, diffuse dal ministero della Difesa russo, che mostrano l’operazione di sbarco delle truppe russe in Ucraina e l’occupazione di un campo di aviazione nel Paese. Nel frattempo il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha rilanciato l’ipotesi di un incontro tra Putin e Zelensky. Lo riferisce l’agenzia Interfax. Idea sposata anche da Mykhailo Podoliak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Secondo Podoliak, nuovi colloqui tra Russia e Ucraina potrebbero aver luogo la prossima settimana. “Già domani o dopodomani“, ha specificato.

Ucraina, l’attacco alla base militare e la rabbia del ministro

La Russia ha lanciato un attacco aereo contro il Centro internazionale per il mantenimento della pace e la sicurezza“, è stato il post su Facebook con cui Kozitsky ha informato il mondo del nuovo attacco subito dall’Ucraina. Intanto la capitale Kiev appare sempre più accerchiata e la resistenza di Mariupol appare sempre più flebile. E nel sud-est del Paese, a Dniprorudne, è stato rapito il sindaco Yevhen Matviiv.

Ancora più severo Oleksii Reznikov, ministro della Difesa dell’Ucraina. “La Russia [scritta con iniziale minuscola, ndr] ha attaccato l’International Center for Peacekeeping & Security vicino Leopoli. Qui lavorano addestratori stranieri. Le informazioni sulle vittime sono in via di accertamento. Questo è un nuovo attacco terroristico alla pace e alla sicurezza vicino al confine UE-NATO. Occorre agire per fermarlo. Chiudete i cieli!“, è la sua nuova richiesta all’Occidente via Twitter.

L’allarme di Zelensky: “Putin vuole pseudo-repubbliche russe”

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Nella notte, intanto, Volodymyr Zelensky ha lanciato un nuovo allarme e appello alla comunità internazionale. “La Russia ha l’intenzione di creare nuove pseudo-repubbliche sul nostro territorio, per spezzare il nostro Paese. Gli occupanti sul territorio della regione di Kherson stanno cercando di ripetere la triste esperienza della formazione di pseudo-repubbliche“, ha affermato il presidente dell’Ucraina.

Nel suo messaggio, Zelensky si è appellato alle regioni dell’Ucraina (compresa Kherson, che è stata catturata dalle forze russe) affinché non ripetano l’esperienza di Donetsk e Lugansk. “Gli occupanti sul territorio della regione di Kherson stanno cercando di ripetere la triste esperienza della formazione di pseudo-repubbliche. Stanno ricattando i leader locali, mettendo pressione sui deputati, cercando qualcuno da corrompere“, ha detto.

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