Navigator in presidio davanti al Ministero: “Mandarci a casa non è la soluzione”

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Alcune decine di navigator rimasti senza lavoro hanno manifestato davanti alla sede del Mise e del Ministero del Lavoro. “Il nostro contratto è scaduto il 31 ottobre – ha detto una delle manifestanti -, siamo qui per chiedere una ricontrattualizzazione e per trovare una struttura di stabilizzazione per questa figura professionale sulla quale abbiamo investito più di tre anni. Pensiamo che l’ufficio pubblico si meriti di funzionare meglio, tramite anche le figure specializzate che servono ad accompagnare il disoccupato nel reinserimento lavorativo“.

Navigator: “Bisognerà fare miracoli per ricollocare alcuni disoccupati”

Sul cosa non ha funzionato tecnicamente, basti solo dire che in una situazione già disastrosa dal 2020 si è aggiunto il Covid e tutto quello che ha comportato. Siamo in presenza di un esercito di disperati. Nel corso del mio lavoro mi sono ritrovato davanti a persone che a stento sapevano usare il telefono, bisognerà fare miracoli per ricollocarle. Non credo che la soluzione sia mandare a casa gli unici che almeno ci hanno provato“, ha aggiunto un altro manifestante.

La nostra figura è entrata come contratto di collaborazione coordinata e continuava. La velocità della selezione pubblica non ha permesso a livello governativo di strutturate fin da subito la nostra partecipazione, sempre per un conflitto stato-regioni“, ha spiegato uno dei navigator.

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