Gas russo e bollette, come abbattere i costi? | Le richieste a Italia e Europa

Si torna a parlare di crisi economica in Italia, in particolare per quanto riguarda le conseguenze sul nostro territorio della guerra in Ucraina. Da giorni Confindustria lamenta gli effetti devastanti dell’aumento incontrollato del prezzo del gas, sulle imprese ma anche sulle famiglie. E ora, tramite il proprio presidente Carlo Bonomi, torna a chiedere interventi sulle bollette e non solo.

Prezzo del gas e bollette: che cosa chiede Confindustria

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Confindustria è dalla fine dello scorso anno che chiede un tetto al prezzo del gas. Avevamo detto che bisogna farlo a livello europeo. E, nel caso in cui non fosse stato fatto a livello europeo, almeno a livello nazionale. Auspichiamo che oggi finalmente si arrivi a questa soluzione. Questo consentirebbe di evitare qualsiasi tipo di speculazione“, ha dichiarato Bonomi, a margine dell’assemblea generale di Assolombarda.

E per abbattere le bollette e far ripartire il Continente, questa è la sua ricetta: “Sul Pnrr, l’Europa ha già dato un segno. È evidente l’esigenza di mettere in campo una serie di investimenti aggiuntivi, se davvero vogliamo diventare indipendenti dal gas russo. Noi avevamo attinto a tutti i fondi del Pnrr, a questo punto dobbiamo attingere a quelli del REPowerEU“. Qualcosa, però, secondo Bonomi rischia di rallentare il progetto: “C’è un dettaglio che ci frega, perché sul mix energetico stanno di nuovo aumentando gli obiettivi. Prima parlavano del 32% di rinnovabili, poi è diventato 40% e ora è il 45%. Continuando a spostare l’asticella, gli investimenti non basteranno mai per raggiungere gli obiettivi. Ma l’industria è un tema strategico e di sicurezza nazionale, bisogna capirlo“.

Quanto spendono le imprese e come gestire la crisi ucraina

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Ancora più urgente, però, è il costo dell’energia per l’industria a causa dei rincari sul gas. Che, secondo Bonomi, ha ampiamente superato la cifra di 68 miliardi di euro di cui si è parlato in passato. La stima della bolletta energetica per le imprese è infatti di “quasi 80 miliardi” di euro secondo i dati dell’Adef. Lo ha detto il presidente di Confindustria in persona, che ha specificato: “Su un semestre, il maggior profitto raggiunge una base imponibile di 40 miliardi“.

Non solo imprese, gas e effetti economici della guerra, però. Per quanto riguarda la crisi ucraina, il numero 1 degli industriali si dice “soddisfatto” del lavoro del Governo. “Il presidente Draghi ha preso una posizione ben chiara, ben netta e sta facendo tutto quello che si può fare per un processo di pace. Più di questo non gli si può chiedere“, ha aggiunto Bonomi.

Non solo gas: “In Italia problema di redditi”

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Carlo Bonomi, però, oltre ai problemi legati alle bollette alle stelle causa approvvigionamento difficoltoso di gas, critica “un Paese in cui si continua ad andare con bonus una tantum e non affronta i nodi strutturali“. Nodale, per lui, è in particolare il problema legato al Reddito di cittadinanza. “Siamo arrivati al paradosso che abbiamo un ministro del Lavoro che deve trovare lavoro ai navigator, che erano stati presi per trovare lavoro a chi non ce l’aveva. Abbiamo creato veramente l’apoteosi in Italia“, ha attaccato Bonomi a margine dell’assemblea generale di Assolombarda.

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Il discorso, poi, si è allargato. “C’è da fare un grande discorso in Italia sulla politica dei redditi“, e nonostante la proposta di Confindustria di un intervento shock da 16 miliardisono stupito” che “ancora oggi non abbiamo ricevuto risposta dopo quasi tre mesi“, si è lamentato Bonomi. Per quanto riguarda le stime del Pil, “auspichiamo che si rimanga nello scenario che abbiamo detto” e che nei mesi scorsi “molti avevano guardato in maniera pessimista“. Ovvero di una crescita al +1,9%, messa ora in crisi proprio dall’aumento dei prezzi del gas.

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