Case green, verso la nuova direttiva europea: quello che c’è da sapere

È pronto un accordo per la direttiva Ue sulle Case green: le abitazioni dovranno raggiungere classi energetiche più alte (E o D) entro il 2030 e 2033 e saranno aumentati anche gli aiuti per sostenere le spese di ristrutturazione.

Case green: classi energetiche e fondi per le ristrutturazioni

Il primo voto degli eurodeputati sul testo della direttiva Case green si terrà il prossimo 9 febbraio. I gruppi politici dei Popolari (Ppe), Socialisti (S&D), Liberali (Renew), Verdi e Sinistra hanno raggiunto un accordo sugli emendamenti di compromesso sulla proposta di direttiva con un testo che pare più ambizioso di quello di Commissione europea e Consiglio Ue. In particolare, gli edifici residenziali dovranno raggiungere classi energetiche più alte di quelle inizialmente previste. Secondo l’accordo, le abitazioni entro il 2030 e il 2033 dovranno raggiungere la classe energetica E e la classe energetica D. In precedenza la Commissione Europea aveva proposto di raggiungere le classi F ed E. A fronte di questo maggiore impegno, però, il nuovo accordo prevede anche un aumento dei fondi a cui potranno accedere cittadini e amministratori di condominio per sostenere le spese della ristrutturazione energetica.

Case green
Immagine | Unsplash @Scott Graham

L’impatto sull’Italia della direttiva Ue

La direttiva Ue rientra nel pacchetto di misure per il clima Fit for 55. Va detto che la direttiva sulle case green non riguarda tutti gli edifici residenziali. Tra questi, ad esempio, sono esclusi gli edifici dei centri storici, le seconde case e gli edifici vincolati dai Beni Culturali o che potrebbero veder ridotto il proprio valore architettonico in seguito ai lavori. Le nuove regole stabilite da Bruxelles avrebbero comunque un grosso effetto sull’Italia, dove si stima che siano circa 9 milioni le abitazioni che appartengono alla classe energetica più bassa, la G. Tra gli interventi che l’Ue consiglia per migliorare le prestazioni energetiche degli edifici c’è innanzitutto il cappotto termico, che ha avuto un boom in Italia negli ultimi anni grazie ai fondi del Superbonus. A questa misura si possono aggiungere poi l’installazione di nuovi infissi, nuove caldaie o di impianti fotovoltaici.

Case green
Immagine | Unsplash @Ashes Sitoula

Cosa sono e come funzionano le classi energetiche

La classi energetiche sono un sistema di classificazione degli immobili, calcolato sulla base dell’indice di prestazione energetica globale (EP) e di un punteggio complessivo di efficienza energetica compreso tra 1 e 10.
La valutazione dell’efficienza energetica degli edifici in Italia prevede la suddivisione in 10 classi energetiche, dalla A4 (la migliore) fino alla G (la più bassa). Ad ogni classe corrispondono livelli differenti di consumi di energia degli impianti presenti e dell’isolamento termico della casa. ecco quali sono: classe energetica G, la casa presenta un’elevata dispersione termica, inoltre richiede costi considerevoli per riscaldare e raffreddare l’immobile in inverno e in estate;
classe energetica F, sono edifici energivori e poco performanti, dotati di impianti termici non efficienti e senza alcun tipo fonte di energia rinnovabile, non sono case sostenibili dal punto di vista ambientale ed economico;
classe energetica E, rappresentano la maggior parte degli immobili in Italia, realizzati tra gli anni ’70 e ’90 ma non sono ancora edifici energeticamente efficienti;
classe energetica D, si riferisce agli stessi edifici della classe energetica E ma con un migliore isolamento termico in grado di ridurre il fabbisogno energetico;
classe energetica C, sono immobili che iniziano ad essere più efficienti con un buon coefficiente di isolamento termico.
Classe energetica B, abitazioni di recente costruzione o ristrutturazione, assicurano un discreto risparmio sui consumi, con la possibilità di ridurre costi in bolletta ed emissioni di gas serra;
Classe energetica A, riguarda un’abitazione con un elevato isolamento termico, un impianto di riscaldamento ad alta efficienza e l’utilizzo delle fonti rinnovabili. Questa classe si suddivide a sua volta in 4 sottoclassi: dalla A1 alla A4.

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