Bollette luce e gas, decreto del Governo contro gli aumenti: cosa cambia

Le bollette salatissime rappresentano uno dei tanti incubi con cui l’Italia sta facendo i conti in questi terribili mesi. Il Governo però ha deciso di intervenire ancora, tramite un nuovo decreto. Il via libera del Consiglio dei ministri è giunto: il provvedimento è molto corto e promette di essere altrettanto efficace. Vediamo in che cosa consiste.

Il decreto sulle bollette: che cosa succede ora

Lo scopo del nuovo decreto è quello di prorogare al terzo trimestre le misure per contenere i prezzi delle bollette di luce e gas. Oltre a questo, poi, presenta alcune garanzie per le imprese che effettuano stoccaggi di gas naturale. Il Governo, peraltro, promette di non fermarsi qui. “A breve ci sarà un altro provvedimento per il contenimento dei prezzi dei carburanti“, ha garantito il ministro della Famiglia, Elena Bonetti.

Il decreto consiste in soli sei articoli, contenuti in due semplici pagine. Il Governo ha stanziato in tutto 3,27 miliardi di euro, buona parte dei quali serveranno per “azzerare gli oneri generali di sistema nel settore elettrico“. E questo include anche “usi di illuminazione pubblica o di ricarica di veicoli elettrici in luoghi accessibili al pubblico“. Per quanto riguarda il gas, invece, l’intervento riguarda l’Iva, con la conferma della riduzione al 5%. Due proroghe per il terzo trimestre 2022, che contribuiranno a contenere gli aumenti delle prossime bollette.

Quanto stanzierà il Governo e le prossime mosse

L’azzeramento degli oneri generali di sistema nel settore elettrico costerà al Governo 2.080 milioni di euro, quello nel settore del gas altri 470. Importante per le bollette anche la riduzione dell’Iva sul gas. Questo però comporterà a carico del Governo uno stanziamento di altri 480,98 milioni di euro. Le imprese che importano gas in Italia, invece, dovranno versare un contributo che rientrerà nella Cassa per i servizi energetici e ambientali (CSEA).

Oltre a quello delle bollette, però, altro tema caldissimo è quello dei salari. In Italia gli stipendi restano terribilmente sotto la media europea, e questo è il prossimo nodo che il Governo punta a sciogliere. “Penso che sia importante, appena ci saranno le condizioni politiche, riaprire il tavolo con le parti sociali. È uno dei titoli rilevanti, forse il più rilevante. Il mio obiettivo è fare un intervento entro l’estate“, ha dichiarato il ministro del Lavoro, Andrea Orlando.

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