Vaccino bambini 5-11 anni, i pareri degli esperti

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La questione relativa al via libera al vaccino per i bambini fra i 5 e gli 11 anni continua a tenere banco nel nostro Paese. Ecco cosa ne pensano alcuni esperti. Il primo è Luigi Tarani, professore associato nella Facoltà di Pediatria dell’Università La Sapienza di Roma.

Tarani, a margine di una conferenza in una scuola del Palermitano, ha dato il suo parere positivo alla vaccinazione nei minori: “Il pediatra deve spiegare alle famiglie che i vantaggi dati dal vaccino superano i rischi legati alla diffusione del virus. Anche perché ci sono ancora troppi adulti che rifiutano l’inoculazione e rappresentano dei serbatoi”.

Vaccino bambini, Villani: “Morte e gravità non sono unici parametri”

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Secondo Alberto Villani, direttore generale di Pediatria generale del Bambino Gesù di Roma, invece, “i bambini sono progressivamente sempre più colpiti dal Sars-CoV-2; anche se nella popolazione pediatrica il virus è molto meno aggressivo. L’Iss riporta 36 decessi totali e alcune centinaia di casi in terapia intensiva nella fascia 0-19 anni”.

“I parametri morte e gravità non sono gli unici: i veri soggetti fragili durante la pandemia sono stati i bambini e i ragazzi che hanno visto totalmente cambiata la loro vita. Tutto ciò ha inciso sul loro benessere che è un concetto molto più elevato rispetto a quello di salute”, prosegue Villani.

“La vaccinazione nella fascia 5-11 anni è importante perché garantisce dal rischio morte, riduce enormemente la possibilità di avere forme gravi e soprattutto consente di vivere in maniera adeguata quella età – aggiunge -. Con i vaccini abbiamo registrato inoltre una riduzione drastica dei casi di Mis-C. Negli Usa dopo milioni di somministrazioni non è stato registrato nessun evento avverso importante”.

“Polemiche sui trial? Esistono regole internazionali”

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Il dg di Pediatria generale del Bambino Gesù di Roma definisce il vaccino per i bambini “una grande opportunità. L’approvazione di un vaccino è sottoposta a delle regole molto rigide e attente, condivise da tutti gli enti regolatori del mondo. Bisognerebbe avere più fiducia nelle istituzioni, non esistono trial fatti non bene o male, con pochi o tanti pazienti”.

“Esistono delle norme che sono validate a livello internazionale per certificare la qualità di ciò che viene prodotto. Non si tratta del parere dei singoli, è a norma di legge. Negli Usa – ribadisce Villani – sono già state praticate oltre tre milioni di dosi nella fascia 5-11 anni e finora non c’è stata nessuna segnalazione di evento avverso maggiore”.

“Dovremmo essere molto più preoccupati dalla gravità della pandemia. L’Italia si sta dimostrando un esempio per gli altri Paesi, come ha confermato la Merkel. I bambini fragili devono essere vaccinati più degli altri e le controindicazione sono rarissime, ad esempio i casi di anafilassi”, conclude.

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