Ucraina, piazza di Firenze divisa: “Armare Kiev”, “No, sarebbe tragedia”

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Le campane della Basilica di Santa Croce a Firenze hanno suonato 17 rintocchi quando sul sagrato il sindaco Dario Nardella ha inaugurato la manifestazione per l’Ucraina, promossa da Eurocities, associazione che raduna più di 200 città europee. Ventimila le persone che in piazza hanno assistito ai collegamenti con i sindaci d’Europa e con il presidente ucraino Volodymir Zelensky. Il vero e proprio appello alla pace lanciato da quest’ultimo ha toccato tutti i presenti. Ma ha anche dato vita a opinioni quasi opposte su come intervenire.

Il terrore di Sinistra italiana: “Noi in guerra? Sarebbe tragedia”

Tante le bandiere arcobaleno e dell’Ucraina, tanta la commozione. E se non mancano certo le richieste di aumentare l’invio di armi per aiutare Kiev, ad andare per la maggiore nella piazza di Firenze è la speranza di tornare alla pace. E, al contempo, il terrore di una ulteriore escalation della guerra.

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Grande partecipazione alla manifestazione di Firenze per la pace in Ucraina. Dopo il collegamento con il presidente Zelensky, diversi politici hanno parlato al margine della manifestazione. Era presente anche il segretario nazionale di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni: “Bisogna essere realistici. Se qualcuno dice che si possa fare la guerra alla Russia, è bene che lo dica. Sarebbe una tragedia. Significa una guerra mondiale e forse nucleare. Tutte le piazze per la pace sono preziose“.

Armi all’Ucraina: Cgil e Cisl la vedono all’opposto

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Alla manifestazione per la pace in piazza Santa Croce a Firenze, hanno preso parte anche i sindacati. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini: “Mai come in questo momento deve arrivare una voce che chiede all’Onu e ai governi europei di fare la loro parte. Bisogna cessare il fuoco in Ucraina, bloccare le armi e facendo le trattative. Le sanzioni sicuramente sono uno strumento, consapevoli che riguardano anche noi“.

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Alla manifestazione di Firenze era presente anche Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl. Diversa, però, la sua opinione rispetto a quella di Landini. “Giusti gli aiuti militari, i supporti logistici e gli aiuti umanitari verso la popolazione ucraina“, ha infatti affermato.

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