Thyssen, unico sopravvissuto: “Forse nostra tragedia ha una fine”

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L’esecuzione della pena per i due manager tedeschi imputati in Italia per l’incendio alla Thyssen (avvenuto a Torino il 6 dicembre 2007 e in cui morirono sette operai) “è imminente” e si tratterà di “carcere“. Lo ha detto Francesco Saluzzo, procuratore generale del Piemonte, alla luce di una comunicazione ricevuta da Eurojust.

Thyssen, l’unico sopravvissuto: “Forse una fine”

Le parole del procuratore generale sono state accolte con favore da Antonio Boccuzzi, l’unico sopravvissuto della tragedia. “È la speranza del compimento di un percorso. Vedere finalmente la fine dopo 12 anni e mezzo è comunque positivo, per quanto ci possa essere del positivo nella nostra tragedia“, le sue parole.

E ancora: “Si alleggerisce la tensione, saremmo andati incontro a qualcosa di ingiusto, un’ingiustizia all’interno di un percorso di giustizia in cui abbiamo creduto – aggiunge Antonio Boccuzzi -. Mi sono sentito con i famigliari delle vittime, c’è un sentimento di moderata soddisfazione. I due condannati sconterebbero soltanto 5 anni, meno di un terzo della pena originale, è però un passo in avanti rispetto a quello che avevamo fino a ieri. È difficile quantificare il valore della vita di chi la perde lavorando. Cinque anni sono un privilegio, un’ingiustizia, ma un’opportunità che offre il loro Paese. Forse però siamo finalmente arrivati a una fine. Sicuramente avremo un anniversario con qualcuno in carcere“.

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