Processo al clan Spada, la conferma della Corte d’Appello: “È mafia”

I giudici della Corte D’Assise di Appello hanno confermato l’associazione a delinquere di stampo mafioso per il clan Spada. Tutti e 17 gli imputati sono stati condannati, per un totale di oltre 150 anni di carcere. Nel caso di Roberto Spada è stato confermato l’ergastolo, mentre sono state ridotte le pene per Carmine Spada (17 anni) e per Ottavio Spada, detto “Maciste” (12 anni e mezzo), entrambi condannati alla reclusione a vita in primo grado.

Gli altri membri del clan Spada condannati

Confermata la condanna a 16 anni di reclusione per Ottavio Spada detto “Marco” e quella a 10 anni per Ruben Alvez del Puerto. Otto anni per Ramy Serour mentre Vittorio Spada è stato condannato a sette anni. I giudici hanno condannato inoltre a sei anni Silvano Spada, Nando De Silvio, Daniele Pergola, Alessandro Rossi e Saber Maglioli. Sette anni di reclusione, invece, per Fabrizio Rutilio e cinque per Claudio Fiore e Mauro Caramia. Infine, Mauro Carfagna è stato condannato a due anni e 11 mesi. I membri del clan Spada erano stati arrestati il 25 gennaio 2018, nel corso dell’operazione “Eclissi”. Tra i reati contestati, a seconda delle posizioni, omicidio, estorsione e usura.

Raggi: “A Roma non c’è spazio per questi criminali”

Il procuratore generale Francesco Mollace aveva chiesto la conferma dei tre ergastoli inflitti in primo grado a Carmine, Ottavio e Roberto Spada, già condannato in via definitiva per la testata con cui aveva colpito il giornalista della Rai Daniele Piervincenzi. In primo grado, il 24 settembre 2019, la Terza Corte d’Assise di Roma aveva inflitto 17 condanne e sette assoluzioni. “La Corte d’Appello ha confermato oggi l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso per il clan Spada. A Roma non c’è spazio per questi criminali. Noi siamo al fianco dei cittadini onesti che denunciano violenze e soprusi”. Lo ha scritto su Twitter la sindaca di Roma Virginia Raggi.

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