Primo maggio, torna il concertone: “Festa liberatoria, ma testa ai diritti”

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In migliaia di cittadini si sono riversati in piazza San Giovanni, a Roma, in attesa del concerto organizzato da Cgil, Cisl e Uil per il Primo maggio. Si torna in piazza, nel 2022, con un grande evento all’aperto senza Green pass e mascherine dopo due anni di restrizioni causa Covid.

Primo maggio: a Roma da tutta Italia

Tantissimi i giovani che hanno deciso di recarsi a Roma per l’occasione. Molto variegate anche le loro provenienze: c’è chi arriva da Brescia, chi da Teramo, chi da Avellino, qualcuno addirittura dalla Sicilia. “Per noi il Primo maggio è un giorno di festa. Ma è, soprattutto, la festa dei lavoratori. Quindi è una festa molto sentita, subito dopo il 25 aprile“, sottolineano.

Il concerto del Primo maggio di quest’anno è anche il primo all’aperto senza il Green pass. “È un’emozione forte, siamo anche entrati al bar senza mascherina, prima. È il primo giorno in cui questo succede nei luoghi chiusi, e indubbiamente è un’emozione“, spiega una giovane. “Ci proviamo, ma resta comunque un po’ strano. Anche se profondamente liberatorio“, ammette una coetanea.

Il significato della festa per i giovani di oggi

Dopo due anni ci voleva. È un ritorno alla normalità, è liberatorio. Il Primo maggio rappresenta una festa importante per i diritti dei lavoratori. È una festa, un modo per stare anche insieme con tanti amici. Ma in cui ricordare anche i diritti dei lavoratori. Un giorno di libertà, ma il pensiero va anche all’Ucraina. Dobbiamo combattere per i diritti, non per le guerre“. Questi alcuni dei commenti dei ragazzi presenti.

Il lavoro in generale è importante. Eventi del genere sono importanti per cercare di ricordare questa cosa. Perché tutti, come persone e come cittadini italiani, abbiamo il diritto e il dovere di lavorare“, spiega un giovane. Presente anche chi ancora non lavora, come due studenti. “Il Primo maggio è un giorno importante, per tutti quanti. Un giorno saremo anche noi lavoratori, e ci troveremo nella stessa situazione. E c’è comunque gente che oggi lavora, noi siamo qui per sostenere anche loro“, affermano.

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