Omicidio Cerciello, pene ridotte in appello. La vedova: “Suo sacrificio non va dimenticato”

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La corte d’appello di Roma ha ridotto le pene per Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth, accusati dell’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, ucciso con undici coltellate a Roma nel luglio del 2019. In primo grado erano stati condannati entrambi all’ergastolo. Rosa Maria Esilio, vedova di Cerciello Rega, ha rilasciato alcune dichiarazioni dopo la sentenza.

Il sacrificio di mio marito Mario non deve essere dimenticato, era un servitore dello stato. Il dovere della memoria non è solo per noi familiari ma di tutti. Mario era un carabiniere coraggioso che ha dedicato la sua vita alla sicurezza della società. Il suo sangue rimarrà in eterno su quella strada e non possiamo chiudere gli occhi dinanzi alla sua decorata fedeltà nel giorno del nostro matrimonio, né davanti al suo corpo martoriato. Vi prego di ricordarlo così: un carabiniere dagli occhi azzurro cielo traboccanti di felicità, di onore e di coraggio che è morto nel momento più felice della sua vita“.

L’avvocato di Esilio: “Pene ridotte ma soddisfatti perché impianto accusatorio ha retto”

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Massimo Ferrandino, avvocato della vedova Esilio, ha espresso soddisfazione “perché l’impianto accusatorio ha retto al di là del computo delle pene. Certamente il cuore di Rosa Maria Esilio non avrà giovamento da alcun tipo di sentenza ma mi sento di dire che il sacrificio di Mario Cerciello Rega, un uomo dello stato, non è stato un sacrificio vano“.

Per il difensore di Elder: “La sentenza è un compromesso”

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Anche Renato Borzone, l’avvocato di Finnegan Lee Elder, ha commentato la sentenza, definendola “un compromesso“. “Come diceva Manzoni, se uno il coraggio non ce l’ha, non se lo può dare. Chiaramente è un compromesso più ragionevole di quella indegnità accaduta in primo grado ma a noi i compromessi non piacciono. Abbiamo scoperto che in Italia esiste ancora la prova legale. Di fronte a decine di bugie la parola di un esponente delle forze dell’ordine, anche se è smentita dai fatti, dai documenti e dai video, è più creduta di quella di un cittadino normale. Questo suscita grande amarezza per il paese in cui purtroppo viviamo“.

Secondo il padre dell’imputato “Andrea Varriale (carabiniere collega di Cerciello Rega, ndr) è un bugiardo, mio figlio ha raccontato a tutti cosa è accaduto“.

Omicidio Cerciello, Capra: “Non siamo contenti, Varriale teste inattendibile”

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Anche Roberto Capra, l’altro difensore di Elder, ha espresso la propria insoddisfazione per la sentenza. “Potrebbe sembrare un passo avanti perché è stata tolta la pena dell’ergastolo, che è una pena assolutamente iniqua per il caso che stiamo trattando, ma non si può essere contenti. Pensiamo che ci sono tutta una serie di prove a favore dei ragazzi. La sentenza di primo grado ritiene attendibile il carabiniere Varriale, noi abbiamo fatto un lavoro certosino mettendo in evidenza tutta una serie di aspetti da cui deduciamo una forte inattendibilità, non solo sotto l’aspetto delle pistole. Secondo noi non ha detto la verità“.

Omicidio Cerciello, difensori Natale: “Ragazzo sconvolto perché sa di essere innocente”

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Per Francesco Petrelli, difensore di Gabriel Natale, “l’esclusione dell’ergastolo da parte della Corte d’appello smentisce in maniera clamorosa, ribaltandolo del tutto, quello che era stato l’assunto dell’accusa. La procura resta sconfitta sotto questo profilo e la sua ricostruzione dei fatti smentita. Per noi rimane il rammarico per una condanna relativa alla responsabilità di un fatto che il nostro assistito non ha visto e che non era per lui prevedibile. Speriamo che la Cassazione faccia definitiva giustizia. La condanna è stata a 22 anni per Gabriel Natale, aspettiamo di leggere le motivazioni“. Fabio Alonsi, l’altro difensore di Natale ha aggiunto: “Il ragazzo è sconvolto perché sa di essere innocente“.

Omicidio Cerciello, avv. Borgogno: “Sentenza appello riconosce attendibilità di Varriale”

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La Corte d’appello di Roma ha pienamente confermato l’impianto della sentenza di primo grado salvo concedere le generiche agli imputati“, ha dichiarato Roberto Borgogno, avvocato difensore di Andrea Varriale. “La moralità e la personalità del carabiniere Varriale sono state oggetto di insulti ingiustificati fin dalla prima udienza ma questa sentenza per me è motivo di soddisfazione perché riconosce la piena attendibilità di un carabiniere che ha sempre fatto il suo dovere e si è sottoposto in aula ad un lunghissimo esame; diversamente da quello che hanno fatto gli imputati. Mi auguro che questa sentenza ponga fine a tutte le assurde strumentalizzazioni che le difese degli imputati hanno fatto in merito all’operato dei carabinieri“, ha concluso.

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