Milano, tassisti in protesta:
“La Lombardia deve sostenerci”

[scJWP IdVideo=”bSschg7i-Waf8YzTy”]

Nuovo presidio di protesta da parte dei tassisti di Milano sotto Palazzo Regione Lombardia. La categoria chiede aiuto al Comune e alla Regione. “Rappresentiamo un trasporto pubblico non di linea e pertanto dobbiamo essere sostenuti per legge. Regione Lombardia stessa lo ha detto e ora deve rispettare quanto detto”. Così Claudio Severgnini, presidente Tassisti Artigiani Milanesi. “Il 26 maggio dovevano esserci 48 ora prima di rivedersi, ma oggi è l’11 giugno e non abbiamo ancora ricevuto risposta. Adesso basta. Siamo qui in attesa di questo. Vogliamo un sostegno economico immediato per arrivare al momento di ripresa, ovviamente sperando che arrivi il più presto possibile. Il servizio taxi è lo specchio di una città, ancora ferma come Milano”. Severgnini continua a parlare della protesta dei tassisti a Milano. “Questo è un servizio che fa gola a chi vorrebbe gestirlo in maniera privata: provate solo a pensare all’ipotesi di acquisire il 10% delle potenzialità di trasporto. E sono tanti soldi”.

I tassisti di Milano tornano a protestare dopo una settimana

Un altro tassista racconta il disagio che sta vivendo la categoria, una settimana dopo lo sciopero del 3 giugno. “Siamo ancora qua, con il rischio di non mettere più la macchina in piazza. Non c’è il lavoro e siamo ormai arrivati alla fine. il problema è cosa succederà nelle prossime settimane. Io ho fatto in una giornata venti euro di incasso in dieci ore di lavoro. Siamo stati dimenticati all’inizio del lockdown e all’inizio della riapertura e ci dicono che siamo il fiore all’occhiello del trasporto pubblico. Ormai siamo una categoria a rischio di chiusura ed estinzione. Di noi i politici si ricordano solo in campagna elettorale”. I tassisti di Milano hanno anche organizzato un flash mob: “Due colleghi sono morti ma non ci siamo mai fermati”, dice un altro tassista nel corso della manifestazione sotto la sede della Regione Lombardia.

Impostazioni privacy