Milano, la didattica a distanza svuota i mezzi di trasporto pubblici

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A Milano la didattica a distanza svuota i mezzi di trasporto pubblico e le piazzole d’attesa. Sulle linee che percorrono la “Circolare” della città, dove fino a pochi giorni fa si registravano assembramenti e resse sui mezzi, soprattutto di giovani che si recavano a scuola, non si registrano criticità. Questo il risultato ottenuto dopo la decisione del governatore della Lombardia Attilio Fontana di prevedere, da oggi, il 100% della didattica a distanza per le scuole superiori.

Milano: l’importante esempio della “Circolare”

La cosiddetta “Circolare”, corrispondente alle Linee 90 e 91 dei mezzi pubblici cittadini, da sempre rappresenta una cartina al tornasole del livello di congestione per le strade di Milano. Inaugurata addirittura nel 1951, tale linea percorre il perimetro della città sempre nella stessa direzione con una Linea, mentre l’altra copre il senso di marcia opposto. Molto utilizzata dai milanesi per i punti nevralgici della città che raggiunge, è nota anche per la copertura fino a tarda notte (divenuta 24 ore su 24 dal 2011). E che nel corso di questo autunno già ha affrontato le problematiche legate al distanziamento sociale.

Nello specifico i primi giorni di ottobre avevano presentato veri e propri assembramenti su diversi Bus della “Circolare” di Milano, in arrivo al capolinea di Piazzale Lotto da Corso Lodi. Il distanziamento sociale delle persone a bordo non fu allora garantito, nonostante il gran numero di mezzi in circolazione. Questo costrinse i passeggeri a rimanere in piedi e stipati uno accanto all’altro.

Le polemiche dei sindaci per la didattica a distanza

Importante ricordare che la decisione del governatore Fontana, che aveva imposto oltre al coprifuoco regionale anche la didattica a distanza per le scuole medie superiori, aveva scatenato diverse polemiche. Anci Lombardia e i sindaci dei 12 Comuni capoluogo di provincia (a partire da Milano) avevano chiesto un incontro “urgente a Fontana per avere dei chiarimenti.

La scuola deve essere l’ultima a chiudere. Vogliamo rivedere la questione. Noi ci opporremo, spero che il governatore modifichi l’ordinanza e che prevalga il buon senso. Così non va bene. I ragazzi hanno il diritto di stare a scuola, con buon senso. Perché un po’ di alternanza ci sta. Ma abbiamo appena riaperto e non si può richiudere adesso“, aveva dichiarato Giuseppe Sala, sindaco di Milano.

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