Maltempo, Lombardia pronta a chiedere lo stato di emergenza: cosa prevede?

Stato d’emergenza in Lombardia: pronta la richiesta. La regione è stata colpita negli ultimi giorni da una fortissima ondata di maltempo che ha anche causato una vittima. Si tratta di una donna di Lissone, in provincia di Monza e Brianza, travolta da un albero mentre si stava recando al lavoro. I Comuni e i privati cittadini, inoltre, devono fare i conti con danni da migliaia di euro. Tetti divelti, alberi sdradicati, macchine distrutte e altro ancora. A causarli, raffiche di vento fortissime e tempeste di grandine che si sono ripetute in più momenti della giornata a partire dal 21 luglio.

Il presidente della regione Attilio Fontana ha, quindi, annunciato la volontà di chiedere lo stato di emergenza. Ma di cosa si tratta?

Stato d’emergenza in Lombardia: le parole di Fontana

Il nubifragio che ha colpito la Lombardia questa notte penso possa ritenersi il più intenso da parecchi decenni, entro oggi formalizzeremo al Governo lo Stato di Emergenza. I danni subiti dallo sradicamento degli alberi, alle palazzine danneggiate, ai danni agricoli per la grandine, ammontano a centinaia di milioni di euro. Ringrazio i Vigili del Fuoco e la Protezione Civile, da giorni costantemente al lavoro per supportare i lombardi coinvolti“. Queste le parole del presidente Fontana. Parole che rispondono, tra le altre cose, all’appello lanciato dai sindaci dell’Adda Martesana, uno dei territorio maggiormente colpiti dal maltempo. I primi cittadini nella mattinata di oggi, martedì 25 luglio, avevano, infatti, scritto una lettera proprio a Fontana. Nella missiva chiedevano di attivarsi il prima possibile per richiedere lo stato d’emergenza.

Fontana ha, quindi, assicurato la volontà di formalizzare la richiesta allo Stato già entro la giornata di oggi.

Attilio Fontana, pronto a dichiarare lo stato di emergenza in Lombardia
Foto | Newsby

Che cos’è lo stato d’emergenza?

Ma di cosa parliamo quando parliamo di stato d’emergenza? Lo stato di emergenza è, per definizione, una condizione giuridica che può essere attivata al verificarsi o nell’imminenza di eventi eccezionali com’è stato, per esempio, nel caso della pandemia da Covid-19, o in occasione di terremoti o alluvioni. Quando cioè si renda necessario agire con urgenza e con poteri straordinari per proteggere i cittadini e riparare eventuali danni.

Lo stato di emergenza non è, però, di competenza delle regioni. È il Consiglio dei ministri su proposta del presidente d’intesa con le regioni interessate a deliberarlo. La delibera ha come ulteriori obiettivi lo stanziamento delle prime risorse finanziarie destinate agli interventi più urgent e la definizione della dimensione territoriale dell’emergenza. Lo stanziamento dei fondi deve avere una durata che non può essere superiore ai 12 mesi, prorogabile una sola volta per altri 12.

In queste condizioni è possibile inoltre derogare alle norme di legge (pur rispettando i principi generali dell’ordinamento) attraverso il potere di ordinanza solitamente attribuito al capo della protezione civile.

Stato di emergenza: quanto volte è successo in passato?

Interessante, senza dubbio, l’analisi numerica di Openpolis. Secondo la Fondazione, dal 2013 ad oggi lo stato di emergenza è stato dichiarato 127 volte. In 102 casi ciò è avvenuto a seguito di eventi meteorologici e in 8 dopo eventi sismici o di origine vulcanica. 7 sono state le emergenze internazionali mentre 6 quelle ambientali e sanitarie (tra cui l’emergenza Covid-19). 4 infine le emergenze gestite da soggetti diversi dalla protezione civile.

 

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