Giornata contro la violenza
sulle donne: le testimonianze

Oggi, 25 novembre, si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. I femminicidi in Italia da inizio anno sono stati 91: una donna uccisa ogni tre giorni. Il lockdown ha visto triplicare il fenomeno, ha sottolineato il presidente del consiglio, Giuseppe Conte. Ma il fenomeno è mondiale. il segretario dell’Onu, Antonio Guterres, lo ha definito “una pandemia ombra”.

“La ricorrenza di oggi induce a riflettere su un fenomeno che purtroppo non smette di essere un’emergenza pubblica. Le notizie di violenze contro le donne occupano ancora troppo spesso le nostre cronache, offrendo l’immagine di una società dove il rispetto per la donna non fa parte dell’agire quotidiano delle persone, del linguaggio privato e pubblico, dei rapporti interpersonali”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

La testimonianza di Luchadora, libera grazie ai centri antiviolenza

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“La mia storia è iniziata con una separazione e con degli episodi di violenza. Ho chiesto aiuto alle autorità per disperazione senza trovare risposta perché tutto è affidato a chi ti trovi davanti quando vai alla polizia. Ero disperata. Sulla base del referto sono stata contatta da un’Ispettrice donna. Tutte le istanze che ho presentate le ho presentate pensando a mio figlio. A un certo punto, nel guardare solo ai suoi bisogni, ho ritrovato me stessa perché ciò che conquisti è la capacità di ascoltare te stessa. In questa società una donna senza famiglia e relazione non è una donna ma non è così e ora lo so”. Così Luchadora (nome fittizio, ndr), donna vittima di violenze. “All’inizio ti dici: come ho potuto? Ti senti stupida e incapace. In questo aiutano i centri antiviolenza perché sanno come aiutarti. La premessa è: se vuoi, se ti ascolti. Non c’è una soluzione valida per tutti. La cosa più difficile da superare? La manipolazione di mio figlio per arrivare a me, ha concluso.

Appassionante: “Il nostro inno contro la violenza sulle donne: denunciate!”

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“Questo brano può essere un trofeo per tutte quelle donne che sono riuscite a ribellarsi ma anche un messaggio di speranza e di aiuto per tutte le donne che si trovano in una situazione di stallo che ancora hanno paura”. Così Giorgia Villa, componente del trio Appassionante che in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne lancia “Ora Vedo Ora Sento Ora Parlo”, un duetto con il violinista armeno-libanese Ara Malikian scritto e composto da Mauro Borzellino. “Abbiamo deciso di urlare la nostra rabbia con un brano nato dal cuore”, spiega Stefania Francabandiera. Un’idea nata per la campagna #OraVedoOraSentoOraParlo di Shirley Estigarribia e promossa da Overlook Italia “con l’intento di risvegliare e sensibilizzare le nostre coscienze”, sottolinea Mara Tanchis.

25 novembre, sotto i portici di Torino: “Il sesso senza consenso è stupro”

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“Il sesso senza consenso è stupro”. Dei panel appesi sotto i portici di piazza Vittorio, a Torino, celebrano così il 25 novembre, giornata contro la violenza sulle donne. Si tratta della campagna di Amnesty International #Iolochiedo: il sesso senza consenso è stupro”, con la realizzazione di 18 banner sottoportico che riportano i messaggi e i dati della campagna di comunicazione di Amnesty International. I banner saranno esposti fino al 10 gennaio 2021.

Giornata contro la violenza sulle donne, il report: “Casi raddoppiati durante lockdown”

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“Noi abbiamo più che raddoppiato gli interventi in termini di colloqui di accoglienza, contatti telefonici e servizi psicologici”, spiega la fondatrice della Onlus Telefono Donna che opera all’interno dell’ospedale Niguarda di Milano. “Le richieste di aiuto erano 8 in totale nel 2019, ora”, nel 2020, “siamo già a 33. Una donna maltratta, ha poi continuato, costretta a vivere con il maltrattante durante il lockdown è come se si fosse trovata in una condizione di vera e propria carcerazione”.

Violenza sulle donne, Pignedoli (M5s): “Fare percorso lungo con gli uomini”

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Per quanto riguarda la violenza, è soprattutto una questione di educazione. E quindi bisogna fare un lavoro lungo che non esclude gli uomini. Non è una battaglia donne contro uomini. Anzi, bisogna coinvolgere entrambi i sessi perché prima di tutto siamo persone, abbiamo dei diritti e la donna deve essere tutelata come persona. Perché si usa ‘s*****o’ per un uomo e ‘t***a’ per una donna? Perché se un uomo tradisce è un figo e una donna è una ‘p*****a’? Non funziona così, siamo sullo stesso piano. Si parte sempre dalla donna ammazzata, ma c’è tutto un percorso che parte anche da piccole cose che non vengono percepite“. Così l’eurodeputata del M5s, Sabrina Pignedoli, sulla giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. E sul caso della maestra vittima di revenge porn dice: “È assurdo. Lì il reato l’ha commesso il ragazzo. E poi, ancora nel 2020 ci scandalizziamo per video osé?”.

Violenza donne, Non una di meno presenta il conto al Governo

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Vi presentiamo il conto“. Scontrini alla mano e l’immancabile bandana fucsia, Non una di meno organizza un sit-in davanti Montecitorio in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. “Le donne sono un pilastro fondamentale di questo Paese e durante questa pandemia sono state gravate di un peso doppio“, spiegano le attiviste di Non una di meno e di Lucha y Siesta. “Portiamo in piazza degli scontrini dove contabilizziamo sia le spese fisse che il quantitativo di ore di lavoro gratuito che noi mettiamo a disposizione per far capire come la pandemia sia stata gestita sulle spalle delle donne“.

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