Fase 2, riaprono le palestre a Torino: “Misure con cui non si può convivere”

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Marco Todarello, titolare e personal trainer di una delle palestre di Torino, la Sport Life, esprime tutta la sua gioia per la riapertura dell’esercizio in cui lavora in questa Fase 2 del Coronaivirus. “Siamo felicissimi di tornare a lavorare dopo due mesi e mezzo di inattività; è stata dura ma accogliere i clienti e poterli riabbracciare, almeno con un sorriso, è bello e piacevole. È cambiato tutto: noi siamo sempre gli stessi, gli attrezzi sono sempre gli stessi, però ci sono delle regole nuove, come il distanziamento interpersonale e la disinfezione continua dei macchinari. È cambiato il modo di vivere la palestra, che era il luogo di assembramento per eccellenza, dove le persone venivano per socializzare”.

Le regole non sono tutte facili da applicare nelle palestre in questa Fase 2

Da oggi, 25 maggio, in Piemonte possono riaprire palestre e piscine, che quindi cominciano anche loro la Fase 2. “È una soluzione a breve termine, si spera si torni alla normalità”, spiega Todarello. “All’ingresso il cliente deve igienizzarsi le mani e compilare un foglio in cui dichiara di non essere entrato in contatto con nessun positivo al Coronavirus. Può usare lo spogliatoio, dove potrà cambiarsi mantenendo le distanze con le altre persone, metterà nel suo borsone tutti i suoi vestiti cambiati e chiuderà tutto dentro l’armadietto. Una volta in sala potrà allenarsi come sempre, usando la mascherina soltanto negli spostamenti. Al termine dell’esercizio deve igienizzare tutto quello che ha utilizzato e potrà dopo l’allenamento andare a farsi una doccia”. Non tutte le regole saranno facili da seguire pedissequamente in questa Fase 2. “Gli attrezzi li abbiamo separati con due metri di distanza; a parte due panche, non abbiamo tolto nulla. Fondamentalmente non cambia niente anche durante il personal training. È una modalità, però, con cui non si può convivere a lungo: sull’igienizzazione sono molto d’accordo e anche sulla distanza e sul contingentamento delle persone, dall’altro lato vivere e allenarsi con una mascherina è impegnativo”.

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