Fase 2, alla Caritas di Torino il virus raddoppia le richieste di aiuto

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Un’emergenza sanitaria ed economica. La pandemia di coronavirus che ha colpito l’Italia ha rischiato di mettere in ginocchio il Sistema Sanitario Nazionale e, ora che siamo entrati nella Fase 2, le conseguenze del lockdown, imposto dal governo per contenere il contagio, stanno colpendo l’economia del paese. In particolare, sono tante le persone, i cosiddetti ‘nuovi poveri’, che sono costretti a rivolgersi a organizzazioni come la Caritas in cerca di aiuto e sostegno.

Alla Caritas di Torino il virus raddoppia le richieste

Della situazione ha parlato Fra Mauro Battaglino, responsabile del Convento Sant’Antonio di Torino. Fra Battaglino ha raccontato il tentativo di aiuto della propria comunità verso chi, ai tempi del coronavirus, è stato dimenticato, i poveri. “Abbiamo sospeso le altre attività e ci siamo concentrati sul bisogno maggiore, quello del servizio ai poveri e bisognosi che in questo periodo è raddoppiato“, le sue parole.

E ancora: “Avevamo una mensa per 200 persone, oggi siamo a 410 persone che prendono il sacchetto da asporto – ha aggiunto Fra Battagliano -. Le persone sono sicuramente alcuni che già frequentavano la mensa, si sono aggiunti coloro che avevano lavori precari. Fra Davide che sta all’esterno con qualcuno riesce a scambiare anche solo una parola, il problema è che c’è chi si vergogna a mettersi in fila. L’abbandono non c’è stato, forse c’è stata una mancanza di ascolto, noi prima lo facevamo molto, eravamo un punto di riferimento, ma le istituzioni hanno dovuto occuparsi di tante cose, non li giudico, potevano fare meglio? Sicuramente, ma anche noi potevamo fare meglio“, ha concluso il responsabile del Convento Sant’Antonio di Torino.

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