Dopo Jj4, un’altra orsa finisce al centro della cronaca

A poche settimane dal caso molto chiacchierato dell’orsa Jj4, la storia si ripete. Questa mattina, in Trentino, un nuovo incontro ravvicinato tra una coppia di cacciatori e un’esemplare in compagnia del suo cucciolo, che ha inseguito e spaventato i due uomini. Uno dei due, per fuggire, si è arrampicato su un albero e cadendo si è ferito.

L’accaduto

Questa mattina attorno alle 6, due giovani cacciatori camminavano per il sentiero Mandrel, nelle Giudicarie del Trentino, non lontano da malga Avalina, a monte del centro abitato di Roncone.

È proprio lì, a 1.970 metri di quota, che a un certo punto incontrano un’orsa accompagnata da un piccolo, che dormiva sul sentiero. Avvertita la loro presenza, l’orsa si è spaventata ed ha inseguito i due uomini, che hanno gridato e sono fuggiti, dividendosi.

Uno dei due si è precipitato lungo il sentiero di ritorno, mentre l’amico, inseguito dall’orsa, si è arrampicato su una pianta. Durante la salita frenetica sull’albero, l’esemplare più grande lo ha agganciato per una ghetta, una protezione per il polpaccio del cacciatore, facendolo cadere al suolo. Ma poi, fortunatamente, i due animali si sono allontanati.

Le condizioni dei due uomini non sono gravi

Mentre il ragazzo fuggito immediatamente in macchina non ha riportato alcun danno, se non la grande paura del momento, l’altro, caduto su una pietra, ha rimediato una contusione al costato ed è ora in osservazione all’ospedale di Tione.

Sul posto è intervenuta l’unità cinofila del Corpo forestale, che ha compiuto i necessari sopralluoghi per ricostruire l’esatta dinamica dell’episodio ed ha recuperato l’attrezzatura dei cacciatori in escursione.

I due, sotto shock, si sono rifugiati in macchina per qualche minuto, per poi recarsi autonomamente al pronto soccorso per farsi curare le ferite. “Eravamo appena scesi dalla macchina. Ormai non so più cosa dire, dobbiamo rimanere reclusi in casa per paura di morire, siamo ormai alla follia“, ha dichiarato uno dei due ragazzi a ‘La voce del Trentino‘.

Quali saranno i provvedimenti questa volta?

Il 14 luglio scorso era stato annunciato che l’orsa protagonista del precedente attacco in Trentino di altri due cacciatori, Jj4, non sarebbe stata abbattuta, con un grande sollievo da parte di ambientalisti, ma anche dell’opinione pubblica, che considerava l’uccisione dell’animale una soluzione decisamente estrema e ingiusta.

Si temono pesanti ripercussioni sull’animale anche in questo nuovo caso di cronaca, che non faranno altro che riaccendere il dibattito in cui da un lato vediamo schierate le persone impaurite dagli avvenimenti, e dall’altro gli animalisti, i quali propongono sì soluzioni per tutelare la sicurezza nei boschi, ma si scagliano contro le sentenze estreme, quelle che non tutelano la vita degli abitanti stessi del bosco, come gli orsi.

L'orsa Jj4 rinchiusa in una gabbia di sicurezza di cemento
Immagine ANSA | UFFICIO STAMPA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO – Newsby.it

L’esposto degli animalisti

L’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente (Aidaa) ha già annunciato un esposto alla procura di Trento circa il caso di stamattina, per chiarire il preciso accaduto dell’incontro con i cacciatori e prevenire le potenziali nuove richieste di abbattimento dell’animale.

I toni, questa volta, partono già in modo agguerrito: “Innanzitutto bisogna capire cosa ci facevano nel bosco quei due, erano veramente diretti al posto di osservazione di caccia come hanno dichiarato o stavano facendo del bracconaggio o ancora peggio volevano uccidere dei selvatici?”. Queste sono le parole degli animalisti di Aidaa, per i quali la ricostruzione dei fatti deve assolutamente essere veritiera e non un’altra occasione per una caccia alle inesistenti responsabilità dell’orsa che, se non disturbata, avrebbe continuato a dormire in pace.

Ed infine – conclude la nota – riteniamo l’atteggiamento dei due assolutamente irresponsabile e devono solo ringraziare il loro dio se la cosa non è finita in tragedia“.

Un “falso attacco”

Invece, l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) commenta così la vicenda: “Con tutta evidenza si è trattato di un cosiddetto ‘falso attacco’ che conferma come l’orsa non abbia voluto attaccare per uccidere, ma solo per fare allontanare i due escursionisti“.

Staremo a vedere nei prossimi giorni, se non a partire dalle prossime ore, anche in base alle condizioni del ferito, di che tipo saranno le ripercussioni sull’animale di fronte ad un attacco, o forse meglio usare la parola “inseguimento”, che per ora sembra essere del tutto “giustificabile”, per quanto pauroso.

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