De Luca: “Sanità campana derubata di 220 milioni, ricorso alla Consulta”

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Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, durante l’assemblea di Confindustria Napoli si è sfogato sulla questione della sanità in Campania. Secondo il governatore, la regione sarebbe stata “derubata di 220 milioni all’anno rispetto alla media nazionale”. E, criticando nuovamente i criteri di riparto del del Fondo nazionale sanitario, ha annunciato un ricorso alla Consulta.

“Abbiamo una vergognosa disparità nel riparto del fondo nazionale, delle università, delle politiche sociali, in tutto, ma nessuno combatte perché non è politicamente corretto – ha aggiunto –. Siamo tutti interessati ad avere la vita tranquilla, se no ci dicono che abbiamo un brutto carattere. Quindi dobbiamo farci rubare sulla sanità 200 milioni di euro all’anno. Apriremo a breve un contenzioso con la Corte Costituzionale. Il riparto del Fondo di Sviluppo e Coesione non è stato ancora fatto. È vergognoso. Lo dico a bassa voce, così nessuno dirà che ho un cattivo carattere”.

De Luca: “Gli amici ucraini ci consultino prima di chiudere un gasdotto”

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Parlando della guerra e dei rincari dell’energia, De Luca ha quindi invitato gli “amici ucraini” alla prudenza: “Se ci chiedono cinque miliardi di euro o di dollari al mese per andare avanti, poi prima di chiudere un gasdotto dovrebbero almeno consultarci”. All’assemblea, che si è tenuta all’Università Federico II di Napoli, il governatore è quindi tornato a polemizzare con l’esecutivo davanti al presidente della Camera, Roberto Fico, seduto in platea. “Il tema del Mezzogiorno interessa o no, al Governo? – ha attaccato De Luca -. Ce lo diciamo chiaramente. Poi spiegate alla Ue in nome di che cosa prendete 209 miliardi per non fare nulla sullo squilibrio territoriale, sociale e di genere”.

“Dovremmo osare di imporre un orientamento vincolante alle grandi imprese per investire nel Sud, e invece non abbiamo una politica conseguente”, ha proseguito. Il presidente della Giunta regionale campana ha anche citato i cantieri navali di Castellammare di Stabia, del Gruppo Fincantieri, che non possono realizzare navi di grosso tonnellaggio. “Allora decidiamo che, sotto le 50mila tonnellate, le navi vengono costruite lì. Invece che cosa si fa come scelta politica? Hanno cominciato a spezzettare la produzione: un po’ è andato nel Nordest, un po’ a La Spezia e a Genova. Così non va bene. I nostri amici del Nord – ha concluso De Luca – si convincano che c’è un interesse nostro ad affrontare questo problema. Il Sud è un mercato di consumo interessante e siamo una grande piattaforma logistica verso Africa e Medio Oriente”.

Fico: “Chi aiuta i più deboli oggi se non il Reddito? Parte da un’idea culturale”

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A margine dell’assemblea dell’Unione industriali di Napoli, Roberto Fico ha parlato di una delle misure bandiera del Movimento 5 Stelle. “Chi aiuta i più deboli oggi se non il Reddito?”, si è chiesto il presidente della Camera, spiegando poi che il Reddito di cittadinanza “parte da un’idea culturale” di aiutare i più deboli. Alla quale, però, va affiancato anche il ruolo delle imprese ponendo due vincoli: uno ambientale e uno relativo alla tutela della sicurezza. “Non si può morire sul lavoro, non c’è dubbio. Bisogna fare di più”, ha concluso Fico.

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Alla fine dell’assemblea, Fico si è intrattenuto in un confronto con il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi. Secondo quest’ultimo, il “Superbonus è diventato l’unico strumento di politica industriale. Togliendo stimoli su innovazione, ricerca e investimenti dell’industria privata, abbiamo perso 14 miliardi”. Mentre, sulle sanzioni alla Russia per l’invasione dell’Ucraina, ha dichiarato: “Fino ad oggi non sono stati prodotti grandi effetti, occorre qualcosa in più”.

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L’assemblea è stata infine l’occasione per l’insediamento del nuovo presidente di Confindustria Napoli, Costanzo Jannotti Pecci.

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