Danni a statua del Canova, il turista austriaco ammette la colpa

Ha ammesso le proprie responsabilità il turista austriaco di 50 anni che venerdì 31 luglio a Possagno, in provincia di Treviso, ha danneggiato la Paolina Borghese in gesso realizzata da Antonio Canova. L’uomo, come dimostrano le immagini della telecamera di sorveglianza della Gypsotheca di Possagno, voleva scattare un ‘selfie’ vicino alla statua, ma scivolando ha rotto due dita del piede, recuperate poi dai responsabili del museo in previsione di un restauro. Sono stati i carabinieri della vicina stazione di Pieve del Grappa ad analizzare i video e risalire all’identità dell’austriaco.

Decisivi, oltre ai video di sorveglianza, i dati del registro visite

I militari hanno sfruttato, inoltre, i dati inseriti nel registro delle visite, obbligatorio anche per norme di sicurezza anti-coronavirus. A fornire i dati personali in rappresentanza del gruppo una donna, risultata essere proprio la moglie del danneggiatore.

L’uomo era in visita al museo insieme a un gruppo di connazionali. Secondo quanto riportato dall’agenzia Ansa, le immagini analizzate dai carabinieri mostrerebbero i momenti in cui si sdraia accanto alla statua per realizzare degli autoscatti. Nel rialzarsi è scivolato spezzando due dita del piede della statua del Canova, ma accortosi del danno non ha avvertito nessuno, allontanandosi.

L’uomo è pronto a pagare le conseguenze

Il colpevole si è detto disponibile a pagare le conseguenze del suo gesto. Adesso il fascicolo relativo alle indagini è stato trasmesso alla Procura della Repubblica di Treviso. L’episodio aveva mandato su tutte le furie Vittorio Sgarbi, presidente della Fondazione Antonio Canova. Il noto critico d’arte aveva commentato in maniera aspra il comportamento del turista austriaco, definendolo “incosciente” e chiedendo a gran voce l’intervento delle autorità.

L’opera danneggiata è il modello originale in gesso della Paolina Borghese in marmo bianco custodita alla Galleria Borghese di Roma. Già nei giorni scorsi i responsabili della Gypsotheca avevano garantito di aver lavorato assieme alla Soprintendenza e ai restauratori per mettere in sicurezza l’opera e i frammenti rinvenuti. Nelle prossime settimane proseguirà il dialogo con le istituzioni per l’intervento di restauro.

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