Volo Milano-Amritsar: cosa rischiano i 13 “evasi” dalla quarantena

La notizia, diffusa nella giornata di venerdì dalla BBC, ha fatto il giro del mondo: 13 dei 125 passegeri del volo charter Milano-Amritsar risultati positivi al Covid-19 dopo sbarco all’aeroporto indiano, sarebbero letteralmente “evasi” dalla quarantena. La fuga dall’isolamento previsto per chi risulta positivo va a rendere ancor più complicata una questione già difficile, visto che ci sarebbe ancora da capire per quale motivo i 125 passeggeri (sui 179 totali) siano risultati positivi mentre alla partenza erano negativi.

Rischio gogna pubblica per i tredici “evasi” dalla quarantena

Le autorità locali hanno spiegato alla BBC che nove passeggeri sarebbero riusciti a scappare dall’aeroporto stesso (ma non è dato sapere come). Altri quattro, invece, sarebbero fuggiti da un ospedale locale “ingannando il personale sanitario”.

Le forze dell’ordine di Amritsar hanno avviato immediatamente indagini per riportare in quarantena i tredici “evasi”. Che, oltre alle sanzioni, rischiano anche la gogna pubblica: “Se non ritornano nel più breve tempo possibile, faremo pubblicare le loro foto sui giornali e intraprenderemo azioni legali – ha detto il vicecommissario di Amritsar, Gurpreet Singh Khehra, alla rete locale NDTV -. Stiamo facendo del nostro meglio per evitare che la malattia si diffonda nel nostro distretto. Non tollereremo la negligenza dei pazienti. Al momento in cui scriviamo non vi è notizia di un “pentimento” da parte di qualcuno dei tredici.

India, difficoltà crescenti per colpa di Omicron

Guardata come esempio di buona gestione della curva pandemica solo poche settimane fa (i ricercatori Jacob John e MS Seshadri avevano dichiarato, al New Indian Express, che l’immunità di gregge era vicinissima), l’India ha visto la curva pandemica impennarsi rapidamente nei primi giorni del 2022. A causa dell’altrettanto rapida diffusione della variante Omicron.

Solo la scorsa settimana il Paese più grande del Subcontinente ha sfiorato i 400mila nuovi casi, secondo il conteggio effettuato dalla Johns Hopkins University. Da questa settimana le autorità hanno riattivato il coprifuoco. Chiudendo inoltre le attività considerate “non essenziali” tra venerdì sera e lunedì mattina.

Impostazioni privacy