Covid, l’indice Rt nazionale scende a 1.08. Cosa cambia per le regioni?

Leggero calo dell’Rt nazionale, che in Italia passa da 1.16 a 1.08 nell’arco di una settimana. È quanto emerge dalla Cabina di regia dell’Istituto superiore di sanità (Iss) e del Ministero della Salute. In lieve calo anche l’incidenza nazionale. Ci sono però ancora sette regioni al di sopra della soglia critica, per le quali potrebbe essere decretato il passaggio in zona rossa (o la permanenza in tale area).

L’incidenza

Nella settimana compresa tra il 19 e il 25 marzo sono stati registrati 247 casi di coronavirus ogni 100mila abitanti, sotto la soglia critica di 250 contagi su 100mila che veniva superata la settimana precedente. La situazione non è però uniforme in tutto il Paese. Le regioni che si trova molto al di sopra della soglia critica di incidenza sono l’Emilia Romagna, con 349 nuovi casi di Covid-19 ogni 100mila abitanti, il Friuli Venezia Giulia (410), la Lombardia (293), le Marche (284), il Piemonte (355), la Provincia autonoma di Trento (279), la Puglia (293) e la Valle d’Aosta (292). Si registrano cifre più basse in Lazio (217) e in Veneto (254). La regione più lontana dalla soglia critica è la Sardegna, con 68 nuovi contagi ogni 100mila abitanti.

Quali regioni cambieranno colore?

Da martedì il Lazio tornerà in zona arancione. La Valle d’Aosta, invece, passerà in zona rossa. Questa scelta è stata resa necessaria dall’incidenza dei contagi, nettamente superiore alla soglia critica. Inoltre, considerando che una regione deve restare almeno due settimane in un colore prima di poter rientrare in una zona meno restrittiva, già da ora è possibile individuare quali aree resteranno rosse anche dopo Pasqua. Si tratta del Friuli Venezia Giulia, del Piemonte, dell’Emilia Romagna, della Lombardia, della Puglia, della Valle d’Aosta, delle Marche, della Provincia di Trento e del Veneto. Queste regioni/provincie autonome resteranno in zona rossa almeno fino a 13 aprile.

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