Coronavirus, Rezza: “Rt in calo, ma servono ulteriori restrizioni”

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“Il numero di casi di Covid-19 è salito questa settimana a 650 per centomila abitanti. Anche se questa settimana l’Indice Rt è sceso leggermente da 1,7 a 1,4, si trova comunque al di sopra di 1 e rappresenta solo un primo segnale della diminuzione della trasmissione del coronavirus attribuita probabilmente ai provvedimenti presi nelle settimane scorse”. Così Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento Malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, al termine della consueta riunione di monitoraggio sui dati relativi alla pandemia di coronavirus in Italia.

“Il coronavirus purtroppo circola ancora in tutto il Paese – aggiunge Rezza -. Si verifica un preoccupante aumento sia dei ricoveri ospedalieri sia di quelli in terapia intensiva. Questo, chiaramente, giustifica ulteriori misure restrittive soprattutto nelle regioni a rischio più elevato. Bisogna indurre la popolazione a comportamenti prudenti“.

Coronavirus, Ricciardi (consulente Min. Salute): “Misure proporzionate, 2-3 settimane per capire cosa avverrà”

A tracciare un quadro delle possibilità legate ai prossimi giorni ci pensa Walter Ricciardi, consulente del Ministero della Salute: “Abbiamo 2-3 settimane di tempo per valutare cosa avverrà – afferma in un intervento nel corso del Festival della Salute Globale -. Si potrebbe anche decidere di allentare queste misure, o di chiudere ulteriormente. Abbiamo attivato una serie di misure proporzionate alla circolazione del virus nelle specifiche aree d’Italia. Se queste vengono rispettate, saremo in grado di evitarlo. Se non ci dovessimo riuscire, tutte le regioni diverrebbero rosse, e di fatto il lockdown generalizzato si realizzerebbe nei fatti”.

“Per i primi mesi del 2021 dovremmo avere almeno due vaccini, forse anche tre o quattro – aggiunge Ricciardi -. Questo è un dato già importante, perché significa che avremmo più aziende che possono produrlo e maggiore capacità per la diffusione. Bisognerà anche capire se la loro immunità sia duratura o transitoria. Personalmente sono contrario a rendere obbligatorio il vaccino negli adulti, personale sanitario a parte. Ma se questo vaccino sarà obbligatorio dipenderà da una scelta politica“.

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