Coronavirus, il dramma di Arcisate.
Il sindaco: “200 positivi, ho paura”

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“In tutto il paese, di circa diecimila abitanti, duecento sono i positivi accertati mentre mille sono le persone in isolamento fiduciario. Questo ultimo dato però potrebbe essere molto più alto, visto che sui contatti indiretti non c’è un reale tracciamento”. Queste le parole di Gianluca Cavalluzzi, sindaco di Arcisate, paesino in provincia di Varese travolto dalla pandemia di coronavirus. Quello del primo cittadino è un vero e proprio grido di allarme per una situazione che pare fuori controllo.

Il sindaco di Arcisate: “Vicinanza con Svizzera ha influito”

La pandemia sta avendo tragiche conseguenze su una città poco distante dalla Svizzera. Una vicinanza che, secondo il sindaco Cavalluzzi, potrebbe aver influito sull’aumento incontrollato del numero di contagi anche se il dubbio non è di facile risoluzione. “Come è stato possibile un contagio di questa portata? La colpa non so di chi sia” dice il primo cittadino.

“Certo è che al di là del confine italiano, che dista pochi chilometri e che vede migliaia di cittadini della provincia andare in Svizzera per lavoro, la situazione pandemica è fuori controllo – continua Cavalluzzi, cercando di spiegare le ragioni dietro numeri così alti -. Le misure adottate, fino a pochi giorni fa, erano inesistenti. Non c’era obbligo di mascherina, né all’aperto né al chiuso. Bar e ristoranti sono sempre rimasti aperti nonostante l’emergenza”.

“Governo faccia vero lockdown. Serve senso di responsabilità collettivo”

La preoccupazione del sindaco di Arcisate spinge quest’ultimo, inoltre, a criticare i provvedimenti presi finora dal Governo guidato da Giuseppe Conte: “Qui c’è in giro un sacco di gente perché è tutto aperto – commenta con amarezza -. O si decide di fare un vero lockdown o la situazione diventerà davvero ingestibile”.

“In una sola giornata abbiamo avuto tre decessi, lo stesso numero dell’intera prima ondata. Ho paura – confessa il primo cittadino -. Dobbiamo fare affidamento al senso di responsabilità collettivo o andremo in contro alla catastrofe“.

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