Coronavirus, morto lo stilista giapponese Kenzo Takada

Kenzo Takada, il noto stilista giapponese, è morto a 81 anni a causa del coronavirus Sars-CoV-2. Una nota stilata da un portavoce del marchio Kenzo riferisce che il decesso è avvenuto domenica 4 ottobre presso l’American Hospital di Neuilly-sur-Seine. Pur essendo nato nel Paese del Sol Levante nel 1939, precisamente nella prefettura di Hyogo, lo stilista ha trascorso gran parte della sua vita a Parigi. Si è trasferito in Francia poco dopo essersi diplomato alla scuola di moda Bunka Gakuen, a Tokyo, e nel corso degli anni è diventato un nome conosciuto in tutto il mondo.

Il “flower power”

Sotto vari punti di vista, Kenzo Takada è stato un pioniere. Prima di lui, nessuno stilista giapponese si era trasferito a Parigi e aveva raggiunto un successo internazionale. È stato anche il primo a portare nel mondo della moda il “flower power”, uno stile caratterizzato da fantasie floreali e stampe animalier, in grado di unire la tradizione giapponese all’abbigliamento occidentale. Il risultato? Capi coloratissimi e diversi da tutti gli altri, che non ci misero molto a influenzare l’intero settore della moda. Nel corso degli anni, Kenzo ha fatto dell’ironia uno dei suoi marchi di fabbrica. Nel 1978 e nel 1979, per esempio, concluse delle sfilate organizzate in un tendone da circo facendo il suo ingresso trionfale in groppa a un elefante.

Le ultime creazioni di Kenzo

Pochi giorni prima di perdere la vita a causa del coronavirus, Kenzo ha organizzato un’ultima sfilata per presentare le sue nuove creazioni. A colpire il pubblico sono stati soprattutto i cappelli-zanzariera della collezione SS 2021 donna e uomo. Anche se non possono essere considerati un’alternativa concreta alla mascherine, questi copricapi potrebbero comunque incentivare il distanziamento sociale, oltre a tenere lontane le zanzare. Kenzo ha spiegato di aver creato la nuova collezione con molti dubbi e incertezze, legate soprattutto al periodo delicato che il mondo intero sta vivendo ormai da svariati mesi.

Gestione cookie