Coronavirus, l’infermiere multato: “Sono molto amareggiato”

(Napoli). Una strana e triste vicenda, da lui stesso definita “paradossale“. L’ha vissuta Davide Brignola, infermiere napoletano che in tempi di Coronavirus è stato multato in strada dopo una visita a domicilio a una paziente. Una storia che l’infermiere ha raccontato con dovizia di particolari: “Domenica sono stato fermato da una pattuglia della Polizia di Stato, dopo aver effettuato una prestazione privata a casa di una paziente al Vomero. Ho mostrato la mia patente e il mio tesserino da infermiere. Quindi ho fatto presente che ero stato a casa di un paziente nell’esercizio delle mie funzioni, ma hanno continuato a insistere chiedendomi a casa di chi fossi stato. Gliel’ho detto, dovendo comunicare il suo nome e addirittura il suo citofono“.

Coronavirus: i dubbi sulle ordinanze

Brignola ha dovuto affrontare anche una serie di equivoci riguardanti le normative in vigore nel corso dell’emergenza Coronavirus: “Avevo qualche perplessità per una questione di privacy, ma loro hanno affermato che non ci sono leggi in tal senso. Poi mi hanno detto che ero sprovvisto della mascherina. Io l’avevo sul sedile accanto al mio e ho fatto presente che non ero obbligato ad indossarla da solo in un abitacolo, perché nessuna ordinanza né ministeriale né regionale lo prevede“.

La faccenda si è poi addirittura complicata: “A quel punto ho fatto loro notare che stavano maneggiando i miei documenti senza guanti e quindi si sono innervositi. Mi hanno detto che dovevano multarmi, perché ero in giro senza valida motivazione“.

Il sostegno dell’ordine degli infermieri

L’uomo, che come tutta la sua categoria è particolarmente pieno di lavoro a causa del Coronavirus, si è quindi trovato di fronte a una multa salatissima: “Mi hanno fatto una contravvenzione di 533,33 euro. Il presidente dell’Ordine Infermieri di Napoli, Ciro Carbone, ha subito manifestato la massima disponibilità dell’ordine. Lo ha fatto sia sul fronte umano che in vista di un ricorso legale. Mi hanno messo a disposizione il loro avvocato. Hanno quindi già avviato il ricorso, perché trovano paradossale che un infermiere in attività in epoca di Coronavirus venga fermato mentre svolge la sua funzione“.

Mi sono sentito veramente amareggiato. Mettere a rischio la propria vita e la propria famiglia lavorando, ed essere ripagato con una multa di 533 euro non è bello. Ora vorrei soltanto che la multa sia eliminata e poter lavorare tranquillamente“, ha concluso Brignola.

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