Coronavirus, la storia: “Senza lavoro causa Covid, mi sono reinventato”

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La storia di Nicholas Mancuso è quella di tanti giovani che, come lui, hanno perso il lavoro per la crisi economica dovuta alla pandemia di coronavirus. Cuoco da quando aveva diciotto anni, Nicholas si è ritrovato, da un momento all’altro, senza la possibilità di svolgere il mestiere con il quale si manteneva. Nel ristorante di Milano dove lavorava, in via Torino, i clienti erano iniziati a scarseggiare già prima del lockdown, quando era iniziata la paura per la diffusione del virus nei primi focolai. Il 28 febbraio la lettera di licenziamento e la doccia fredda: “Nella raccomandata c’era scritto che l’azienda non riusciva più a sostenere i costi del personale: così, dopo pochi giorni, ero rimasto disoccupato”.

La dura ricerca di una nuova occupazione

Da subito il giovane cuoco si mette alla ricerca di un impiego: “Mi sarebbe andato bene qualsiasi lavoro – racconta Nicholas -. Avendo delle spese dovevo subito prendere in mano la situazione. Ho inviato circa cinquecento curriculum: meccanico, elettricista, idraulico, ma niente, nessuna risposta, anche perché poi è stata ufficializzata la zona rossa e nessuno sapeva più cosa fare”.

Arriva un’offerta come venditore di creme e profumi che non può esserere rifiutata: “Quando non hai soldi per pagare l’affitto o il mangiare non si riesce a dormire – spiega Nicholas –. Quando ci sono delle spese e non si hanno i soldi è pesante. Piuttosto di andare alla Caritas, però, mi sono rimboccato le maniche e ho iniziato a lavorare”.

L’appello ai giovani senza lavoro

Ai giovani che si trovano nelle sue condizioni Nicholas lancia un accorato appello: “Potete scegliere se piangere o vendere fazzoletti: scegliete quest’ultima soluzione. Bisogna farci tutti quanti forza, perché la vita è piena di opportunità, bisogna coglierle al volo e darci dentro. Non bisogna mai arrendersi, perché quando si hanno dei sogni bisogna fare qualsiasi cosa per realizzarli”.

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