Casoria, bomba scoppia nella notte: negozi Galleria Marconi distrutti

Terrore nella notte a Casoria, in provincia di Napoli, dove una bomba ha distrutto diversi negozi facenti parte della Galleria Marconi. L’episodio si è verificato poco dopo l’una di notte, con i vigili del fuoco e le forze dell’ordine che si sono immediatamente recate sul luogo. Al momento sono ancora da ricostruire sia il movente dell’episodio che la quantificazione dei danni procurati.

Galleria Marconi: ecco cos’è successo

La bomba è esplosa nel pieno centro di Casoria, tra via Guglielmo Marconi e via Principe di Piemonte. Ad avere la peggio sono state quindi molte saracinesche e vetrine degli esercizi commerciali che compongono appunto la Galleria Marconi, uno dei punti di riferimento dello shopping locale. Al netto degli ingenti danni alle strutture commerciali, fortunatamente non risulta la presenza di feriti.

Il forte boato dell’esplosione ha inevitabilmente spaventato tanti cittadini di Casoria, che si sono svegliati nel cuore della notte e hanno quindi documentato gli avvenimenti con fotografie e filmati che hanno poi pubblicato sui vari canali dei social network. Il rumore è stato talmente forte che è stato possibile sentirlo anche in alcuni Comuni limitrofi.

La reazione della cittadinanza di Casoria

La bomba nella galleria commerciale di Casoria ha inevitabilmente scatenato anche un tam-tam nei gruppi cittadini ospitati sui social network. Se qualcuno sospetta la responsabilità di racket e criminalità organizzata (ma saranno le indagini a stabilirlo), i messaggi di paura e indignazione non mancano. Ma intanto è già partita anche una rete di solidarietà per i commercianti che hanno perso tutto.

Sono infatti diversi i cittadini di Casoria che stanno già provando a mobilitarsi per organizzare collette e raccolte fondi che possano aiutare i negozianti a riorganizzare le proprie attività. Quelle stesse attività stroncate dallo scoppio di una bomba, a poche ore dalla festa dell’Immacolata in un anno comunque complicatissimo di suo. E durante il quale tutta Italia, provincia di Napoli inclusa, ha già pagato un conto salato.

Gestione cookie