Bologna, 22enne morto sul lavoro: “Non è coincidenza, era evitabile”

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“Nella prossima settimana interverremo con iniziative di sciopero davanti ai luoghi di lavoro. L’episodio di ieri non è un caso e c’erano tutte le condizioni affinché potesse essere evitato. Lavoreremo a livello istituzionale affinché non avvengano più episodi come questo”.

Queste le parole di Maurizio Lunghi, Enrico Bassani e Giuliano Zignani, rappresentanti bolognesi dei sindacati Cgil, Cisl e Uil. I tre hanno parlato a margine della conferenza stampa indetta dopo la morte di Yaya Yafa, operaio di 22 anni che ha perso la vita all’Interporto di Bologna durante un turno di lavoro notturno.

Tema lavoro, i sindacati: “Il Governo agisca in fretta”

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“Ci troviamo di fronte ad una serie di problemi e bisogna capire come risolverli. Il tema del lavoro è una priorità: questo è un Governo che va veloce, ma sul lavoro deve andare ancora più veloce”, hanno aggiunto Lunghi, Bassani e Zignani nella conferenza stampa di oggi a Bologna.

Bologna, 22enne morto in un incidente in magazzino

Il giovane, originario della Guinea Bissau, è morto attorno all’una della scorsa notte nel polo logistico che ha sede a Santa Maria in Duno di Bentivoglio. Stando alle prime ricostruzioni, Yafa stava lavorando nel magazzino di un corriere nel blocco 13.4 quando, per cause da accertare, è rimasto incastrato tra una paratia e un camion per il carico delle merci.

Il 22enne, che abitava a Ferrara, sarebbe morto sul colpo. Sul posto, oltre al 118, sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Molinella e il personale della Medicina del Lavoro di Bologna. Il ragazzo lavorava da appena tre giorni nella ditta di trasporti. Solo poche settimane fa la Filt-Cgil aveva denunciato la precarietà di quello specifico appalto nel contesto di un progetto Inail.

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