Zoom da record, superati i 500 milioni di download sul Play Store

La crescita di Zoom non accenna a rallentare. Nel corso dell’ultimo anno, l’app è diventata una delle soluzioni più gettonate per chi deve affrontare lo smart working o la didattica a distanza. Nei primi mesi sono emersi vari problemi, legati anche alla privacy, che però col passare del tempo sono stati risolti in modo efficace. Il duro lavoro degli sviluppatori è stato premiato con un’impennata nei download, che sono cresciuti fino a toccare, da poco, quota 500 milioni di installazioni sul PlayStore di Google. Si tratta di un risultato notevole, considerando che un anno fa erano solo 10 milioni gli utenti Android che l’avevano scaricata. Zoom è dunque entrata a far parte della ristretta cerchia di app con più di mezzo miliardo di download, che include anche Spotify, Opera Mini e Android Auto.

Le funzioni contro lo Zoombombing

Tra le ultime novità arrivate su Zoom, ci sono anche delle feature che aiutano a difendersi dallo “Zoombombing”. Questa pratica consiste nel disturbare lo svolgimento di una normale videoconferenza inviando contenuti poco pertinenti o offensivi. Le nuove funzioni introdotte permettono di sospendere la videochat “compromessa” e di segnalare prontamente i disturbatori. Per sfruttarle è sufficiente selezionare l’icona “Sicurezza” e poi toccare l’opzione “Sospendi attività partecipanti”. In questo modo vengono interrotte tutte le trasmissioni in corso, mettendo fine all’azione di disturbo dello Zoombomber. In un secondo momento, Zoom offre anche la possibilità di segnalare l’utente responsabile e di espellerlo dalla conferenza. Inoltre, l’app permette anche di capire se un meeting rischia di diventare il bersaglio di un’azione di disturbo tramite un apposito alert.

Zoom diventa sempre più sicuro

Il mese scorso, Eric S. Yuan, il ceo di Zoom, ha annunciato l’adozione della crittografia “end-to-end” per rendere ancora più sicuro l’uso della app. Si tratta della stessa tecnologia usata per tutelare i messaggi degli utenti in app come Signal, WhatsApp e Telegram.

Impostazioni privacy