TECNOLOGIA

Ucraina, come le stampanti 3D stanno aiutando nella guerra con la Russia

Ci sono diverse attività che l’Europa e il resto del mondo stanno provando a mettere in moto per aiutare l’Ucraina in queste tragiche settimane di guerra contro la Russia. Tra i problemi principali c’è il sempre più difficile reperimento di equipaggiamenti, e proprio in questa direzione si muovono le stampanti 3D.

A prendere l’iniziativa è stata un’azienda che ha sede a Varsavia, in Polonia. Si tratta della 3D Sygnis, che ha dato vita a una vera e propria sinergia con i colleghi di Leopoli della 3D Tech Group. Il suo intervento sta aiutando non poco l’Ucraina, alle prese con severe carenze di ogni genere riguardo alla fornitura di materiali. Ma in che modo le stampanti 3D possono diventare addirittura fondamentali in tempo di guerra?

Stampanti 3D in Ucraina: a che cosa servono e perché sono utilissime

A illustrarlo è il fondatore e amministratore delegato proprio di 3D Sygnis, Andrzej Burgs. Quest’ultimo ha spiegato a ‘Forbes’ di essere entrato in contatto con i colleghi di Leopoli, Pavlo Yesyp e Michail Shulgan. Di fronte alla richiesta di inviare in Ucraina stampanti 3D, la risposta dalla Polonia è stata pronta ed efficace. E la missione, tra mille difficoltà, ha avuto successo. “Ci hanno bloccato al confine per tre giorni“, ha raccontato Burgs. Ma un autobus con circa 20 macchinari e ben 350 kg di materiale da stampare è giunto a destinazione.

Foto | Pixabay | kaboompics

Ricordiamo che le stampanti 3D permettono la riproduzione e realizzazione di oggetti di vario tipo partendo dal file di un computer. Ciò avviene assemblando parti composte da svariati materiali con diverse proprietà fisiche e meccaniche in un singolo processo di costruzione. Una manna in tempo di guerra, sia dal punto di vista della velocità che da quello logistico. L’accordo tra Polonia e Ucraina, infatti, abbatte i costi e soprattutto i rischi che inevitabilmente il trasporto delle forniture portano con sé. Tanto più che molti macchinari sono di dimensioni contenute, ed è possibile installarli anche all’interno dei bunker.

La Polonia, però, è andata anche oltre. Sygnis, infatti, ha inviato in Ucraina stampanti 3D che funzionano con polimeri e materiali plastici. Contemporaneamente ha messo in moto TeenCrunch, organizzazione no-profit alla cui guida c’è Agnieszka Kranz, che sta insegnando al più alto numero possibile di ucraini come utilizzare questi macchinari. Che, in particolare con la guerra con la Russia in corso, stanno permettendo la realizzazione di materiale utilissimo come attrezzature protettive, lacci emostatici, periscopi e le più svariate forniture che con il conflitto in corso si stanno rivelando sempre più indispensabili.

Foto | Pixabay | lppicture

Nel giro di poco più di un mese, l’iniziativa della Polonia ha permesso all’Ucraina di fornirsi di oltre 10 mila articoli. Alcuni di essi sono fondamentali anche per la popolazione, a partire dagli indumenti protettivi. Altri, invece, servono sul campo di battaglia. Basti ricordare che le moderne stampanti 3D permettono addirittura la realizzazione di droni. “E possiamo fare sempre di più, dato che un numero di aziende sempre più alto si sta aggiungendo a noi“, ha spiegato Burgs. E intanto TeenCrunch ha raccolto oltre 50 mila dollari in fondi. “Grazie a varie organizzazioni e singoli benefattori, puntiamo a superare i 350 mila dollari“, ha affermato Agnieszka Kranz. La guerra, nel 2022, si combatte anche così.

Marco Enzo Venturini

Giornalista pubblicista dal 2018, entrare nell'albo è stato contemporaneamente un traguardo e una nuova partenza di una rincorsa iniziata sei anni prima scrivendo per diverse realtà editoriali sul suolo nazionale. O forse già quando, a cinque anni, il mio gioco preferito era una vecchia macchina da scrivere di famiglia. Appassionato di politica, geografia, cinema e sport, oltre che della lingua italiana: mi piace provare a scrivere ciò che vorrei leggere.

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