Twitter, già caos con Elon Musk | Dipendenti in allarme: “Democrazia a rischio”

L’ufficialità dell’acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk promette di rivoluzionare il mondo dei social network. Al contempo, però, ha già scatenato il panico sia tra gli utenti della piattaforma che tra i suoi stessi dipendenti. Il motivo? La paura che il diritto di opinione esteso a qualsiasi opinione dia spazio a estremismi e addirittura sabotaggi.

Della vicenda si è occupato il ‘Daily Mail’ in una lunga inchiesta, in cui ha raccolto le apprensioni di vip iscritti a Twitter e personale che lavora sul popolare social network. Ma davvero la visione di Elon Musk (che si autodefinisce “assolutista della libertà di parola“) rischia di tramutarsi in un boomerang? Questa è la risposta che arriva dall’America.

Twitter, perché utenti e dipendenti temono la mano di Elon Musk

La proposta di acquisto da parte del n.1 di Tesla e SpaceX, giunta il 25 aprile, si aggira attorno ai 44 miliardi di dollari. Nello specifico, 54,20 dollari ad azione. La scalata di Elon Musk era iniziata a inizio mese, quando era divenuto azionista di maggioranza di Twitter rilevandone per 3 miliardi il 9,2% delle azioni. Sin da subito ha chiarito quale fosse lo scopo finale della sua operazione. A suo giudizio, infatti, la piattaforma avrebbe perso il proprio scopo originario di dare spazio ai liberi pensieri degli utenti in maniera democratica e mai filtrata. Ora però le modalità operative di tale scopo spaventano molti. A partire da tanti vip di idee progressiste, che hanno già annunciato il proprio addio alla piattaforma.

Twitter, interfaccia
Foto | Pixabay | PhotoMIX-Company

La mano di Elon Musk, intanto, inizia già a farsi vedere. Il ‘Daily Mail’ parla di un nuovo diktat di Twitter ai suoi sviluppatori. L’intento di questi ultimi era quello di apportare modifiche alla app per evitare che venisse sabotata dal personale di sinistra furioso per il cambio di proprietà. Ciò però non sarà possibile, proprio per decisione di colui che ha acquistato la piattaforma. Il motivo risiede nella missione stessa che sta dietro l’acquisizione: la volontà di “ristabilire il principio della libertà di parola“. A costo anche di ridare spazio agli estremismi, che siano di sinistra o di destra.

Di fatto Twitter permetterà ora ai suoi sviluppatori di inserire solo aggiornamenti approvati dal vicepresidente dell’azienda. Questo esclude gli aggiornamenti “business-critical, che potrebbero quindi non essere più scartati. Un diritto di parola totale, che però qualcuno dei dipendenti del social network sta già contestando. Tanto da lamentarsi con ‘Bloomberg’ dell’eventualità che Elon Musk diventi addirittura “un pericolo per la democrazia“.

Le reti di Twitter connettono buona parte del mondo
Foto | Pixabay | Edar

Di fatto l’America si domanda se la nuova politica di Twitter non possa dare nuovamente spazio a quel Donald Trump che la piattaforma ha escluso per ripetute violazioni delle precedenti regole. E sulla questione si è mossa addirittura Amnesty International, secondo cui le buone intenzioni di Elon Musk potrebbero alla fine dare semplicemente più spazio a chi sfrutta il diritto di parola per incitare all’odio. Chi è davvero preoccupato sono però i dipendenti di sinistra, che addirittura temono di perdere il proprio lavoro a causa delle nuove regole interne dell’azienda.

Impostazioni privacy