Smart working, come gestiranno il rientro in ufficio i colossi tech?

Far ritornare i dipendenti in ufficio o proseguire con lo smart working? È una domanda che si stanno facendo quasi tutte le aziende e i colossi della tecnologia non fanno eccezione. Vediamo come stanno affrontando questa situazione e quali piani hanno per il futuro.

Microsoft ha rinviato il ritorno il ufficio

Fino a ieri, Microsoft aveva pianificato il ritorno al lavoro in presenza per il 4 ottobre, ma ora la situazione è cambiata. Jared Sparato, il vicepresidente dell’azienda, ha annunciato il rinvio del ritorno in ufficio a data da destinarsi. L’azienda “riaprirà” solo quando sarà in grado di farlo in totale sicurezza e lo comunicherà ai dipendenti con 30 giorni di anticipo. Microsoft ha anche condiviso i risultati di una ricerca svolta internamente, dalla quale emerge come gli impiegati abbiano mantenuto la fiducia nei propri responsabili nel corso dei mesi di smart working e reputino la qualità del proprio lavoro immutata. Di fronte a questa situazione, il colosso di Redmond ha promesso di trovare il giusto equilibrio tra lavoro da casa e in ufficio nei prossimi dieci anni.

Google, Facebook, Apple e Amazon prevedono il ritorno dei dipendenti a gennaio 2022

Anche Google ha ritardato il ritorno in ufficio di tre mesi, rispetto a quanto inizialmente previsto, fissandolo al 10 gennaio 2022. La decisione è stata influenzata dalla variante Delta del coronavirus Sars-CoV-2, ormai sempre più predominante. Quella del 10 gennaio è una data indicativa: gli uffici dei vari Paesi potranno far tornare i dipendenti in presenza anche dopo, in base all’evoluzione dell’emergenza sanitaria.
Curiosamente, anche Facebook, Apple e Amazon hanno scelto gennaio 2022 come il mese del ritorno al lavoro in presenza. I tre colossi hanno rinviato la fine dello smart working dopo aver preso in esame i dati relativi all’incidenza della variante Delta negli Stati Uniti e nel resto del mondo. Inizialmente, Apple aveva provato a interrompere lo smart workig già a settembre, generando scontento e proteste tra i dipendenti.

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