Laboratorio di videogiochi, il gioco che insegna a programmare

Le nuove generazioni hanno una grande familiarità con la tecnologia (non per niente di parla di “nativi digitali”), ma spesso le loro conoscenze si fermano a un livello superficiale. Tutti i bambini e i ragazzi sanno che cosa sono le “applicazioni” e i “videogiochi”, però in molti casi ignorano i meccanismi che si celano dietro alla loro creazione. Avvicinare i più giovani al mondo della programmazione e un po’ una sfida, ma anche gli argomenti più complessi possono diventare piacevoli se uniti a una componente ludica. È proprio basandosi su questa premessa che Nintendo ha creato “[sponsor-link id=”184″]” per Switch.

Che cos’è “Laboratorio di videogiochi”?

Come suggerisce il titolo, “Laboratorio di videogiochi” è una “palestra” per la programmazione tanto completa quanto semplice e intuitiva. Il gioco è incentrato attorno ai Nodon, dei buffi personaggi che svolgono tante funzioni diverse. Unendoli assieme in modo logico è possibile fare il modo che sullo schermo di Nintendo Switch avvengano tante situazioni diverse. Per esempio, unendo un Nodon “Stick” a uno “Persona” diventa possibile spostare un personaggio tramite lo stick analogico. “Laboratorio di videogiochi” contiene varie lezioni che insegnano passo dopo passo a creare dei veri e propri videogiochi in miniatura. Una volta presa abbastanza confidenza con le basi della programmazione, è possibile accedere alla modalità “Programmazione libera” per dare vita in tutta libertà alle proprie idee.

In passato Nintendo aveva già provato a ottenere un risultato simile tramite il videogioco per Nintendo DS “Wario Ware: Do it yourself”. Quest’ultimo offriva ai giocatori una serie di strumenti per creare in autonomia vari minigiochi.

I vantaggi dell’edutainment

Grazie al suo design semplice e intuitivo, “Laboratorio di videogiochi” rappresenta uno strumento utile per avvicinare i più giovani al mondo della programmazione. È proprio quel che è avvenuto tramite il Summer Camp di Bulgorello (località vicina al Lago di Como). Qui 34 ragazzi, divisi in gruppi da due o da tre, hanno utilizzato le lezioni presenti nel titolo di Nintendo e il supporto di un esperto comunicatore scientifico per creare dei videogiochi.

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