Google, maxi multa dall’Antitrust: sanzione da 100 milioni di euro

Stangata dell’Antitrust contro Google. L’authority per la concorrenza ha comminato una multa da 102 milioni di euro per aver violato l’articolo 102 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea. Si tratta dell’articolo che vieta l’abuso di posizione dominante. Pratica alla quale il colosso americano avrebbe fatto ricorso penalizzando i servizi dei concorrenti a favore dei propri. Esempio emblematico è il diniego a installare su Android Auto l’app di Enel X, che consente servizi funzionali alla ricarica dei veicoli elettrici per favorire l’utilizzo di Google Maps.

Secondo l’Authority “attraverso il sistema operativo Android e l’app store Google Play, il motore di ricerca Google detiene una posizione dominante che le consente di controllare l’accesso degli sviluppatori di app agli utenti finali. Un problema non da poco dal momento che in Italia, come ricorda l’Antitrust, “circa i tre quarti degli smartphone utilizzano Android. Inoltre Google è un operatore di assoluto rilievo, a livello globale, nel contesto della cosiddetta economia digitale e possiede una forza finanziaria rilevantissima”.

Le motivazioni addotte dall’Antitrust nei confronti di Google

L’istruttoria era stata aperta nel maggio 2019 su segnalazione di Enel X Italia. Nel febbraio dello stesso anno aveva accusato Google di non consentirle la pubblicazione di una versione della sua app JuicePass compatibile con Android Auto. Per l’Antitrust il rifiuto di Google a rendere disponibile l’app di Enel X Italia “ha ingiustamente limitato le possibilità per gli utenti di utilizzare l’app di Enel X Italia quando sono alla guida di un veicolo elettrico e hanno bisogno di effettuare la ricarica. In tal modo Google ha favorito la propria app Google Maps, che può essere utilizzata su Android Auto e consente servizi funzionali alla ricarica dei veicoli elettrici, attualmente limitati alla ricerca di colonnine di ricarica e alla navigazione ma che in futuro potrebbero comprendere altre funzionalità, per esempio la prenotazione e il pagamento”.

Peraltro l’esclusione di Juice App dura da oltre due anni e “il perdurare di questa condotta”, scrive l’Antitrust, “potrebbe compromettere definitivamente la possibilità per Enel X Italia di costruire una solida base utenti, in una fase di crescita significativa delle vendite di veicoli elettrici. Inoltre la app JuicePass potrebbe uscire dal novero delle applicazioni utilizzate dagli utenti causando una riduzione significativa delle possibilità di scelta dei consumatori e un ostacolo al progresso tecnologico.

L’authority si impegna inoltre a vigilare “sull’effettiva e corretta attuazione degli obblighi imposti”

Di conseguenza l’Autorità ritiene che la condotta di Google possa influenzare lo sviluppo della mobilità elettrica in “una fase cruciale del suo avvio”. In particolare “per quanto riguarda il potenziamento di una rete di infrastrutture per la ricarica delle auto elettriche adeguata alla fase di crescita e di evoluzione della domanda di servizi di ricarica”. Un ostacolo che potrebbe avere ricadute negative “sulla diffusione dei veicoli elettrici, sull’utilizzo dell’energia ‘pulita’ e sulla transizione verso una mobilità più sostenibile dal punto di vista ambientale”.

Motivo per cui, oltre alla multa, l’Antitrust ha imposto a Google di mettere a disposizione di Enel X Italia, così come di altri sviluppatori di app, strumenti per la programmazione di app interoperabili con Android Auto. L’authority si impegna inoltre a vigilare “sull’effettiva e corretta attuazione degli obblighi imposti avvalendosi di un esperto indipendente preposto all’attuazione e al monitoraggio degli obblighi imposti a cui Google dovrà fornire tutta la collaborazione e le informazioni richieste.

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