Facebook, primo calo di utenti in 18 anni. E il futuro non promette bene

Per la prima volta in 18 anni di storia, Facebook registra un calo degli utenti attivi giornalieri. Il dato emerge dal report sull’ultimo trimestre del 2021, dal quale risulta che questi sono scesi da 1,93 a 1,929 miliardi. Una perdita risibile in percentuale, ma che certifica la perdita di “appeal” soprattutto sulle fasce più giovani della popolazione mondiale.

Come per altri colossi tech, a contribuire a questa perdita di utenti è soprattutto l’aumento della concorrenza. Finché gli utenti si dirigono verso Instagram, app controllata dalla Meta di Mark Zuckerberg insieme a Fb e WhatsApp, il problema rimane sotto controllo. Diventa più difficile, invece, se si spostano su piattaforme rivali come la popolarissima app cinese TikTok.

Crollo in Borsa per Meta: -20%. Ma i ricavi sono in aumento rispetto al 2020

Il calo – seppur contenuto – di popolarità si riflette inevitabilmente anche sul piano economico. A preoccupare sono soprattutto le stime sui ricavi futuri di Meta, che non sono allineate con quelle degli analisti di Wall Street. Lo dimostra il crollo del 20% del titolo in Borsa di mercoledì subito dopo la presentazione del report sul quarto trimestre (il primo dal rebranding) dell’anno da poco concluso.

Al momento, comunque, i conti tengono. Meta ha chiuso infatti gli ultimi tre mesi del 2021 con ricavi per 33,67 miliardi di dollari, contro i 28,07 miliardi dell’anno prima. Un dato addirittura superiore alle previsioni degli esperti (33,17 miliardi). L’utile netto, pari a 10,29 miliardi, è però inferiore dell’8% rispetto alle attese degli analisti finanziari.

Facebook, stime future sotto alle aspettative: “colpa” di Apple e della pubblicità

E qui arriva la nota dolente. Le stime per il trimestre in corso prevedono infatti ricavi fra i 27 e i 29 miliardi di dollari, mentre le attese sono per una cifra attorno ai 34,53 miliardi. Secondo l’azienda, la causa di questa “frenata” è da rintracciare nelle nuove politiche sulla privacy di Apple. Che, attraverso il blocco del tracciamento, non permettono di offrire pubblicità mirate agli utenti.

Da questo deriva il ritiro degli investimenti pubblicitari e il calo delle stime economiche. Vale la pena ricordare che il colosso di Zuckerberg si mantiene in gran parte grazie al settore dell’advertising. Basti pensare che Fb è la seconda piattaforma pubblicitaria al mondo dopo Google e che la pubblicità ha inciso significativamente sul “tesoretto” di ricavi da quasi 40 miliardi dello scorso anno.

Impostazioni privacy