“Con i giganti hi-tech poca collaborazione, troppo attenti al mercato”: così il Procuratore Nicola Gratteri al WMF2022

Non c’è molta collaborazione con i giganti dell’hi-tech, hanno paura di perdere fette di mercato. o non collaborano o collaborano in ritardo con le Procure. Sarebbe necessario un intervento sul piano normativo”, queste le parole di Nicola Gratteri intervenuto sul Mainstage durante la seconda giornata del WMF – il più grande Festival sull’Innovazione Digitale del Pianeta.

Il Procuratore della Repubblica del Tribunale di Catanzaro ha sottolineato: “I social ci servono dal punto di vista investigativo per esaminare un soggetto e il contesto in cui si muove. Per noi sono una miniera, ma spesso non troviamo piena collaborazione da parte dei colossi digitali”. E ancora: “I social sono mezzo di comunicazione fra i criminali, ma per noi è mezzo di formazione della prova. E noi abbiamo bisogno di hacker [per le intercettazioni, ndr]”.

Il Procuratore si è poi soffermato sull’importante dell’istruzione e della cultura: “E’ da decenni che non si investe in istruzione in Italia. Prima di parlare di cultura ci vuole istruzione, conoscenza della lingua italiana. Poi quando i ragazzi vengono a fare un concorso non sono in grado di scrivere”, ha spiegato durante il suo dialogo col presentatore Cosmano Lombardo, ideatore del WMF.

Sulla riforma Cartabia: “Questo tipo di riforme non hanno nulla a che vedere con i bisogni della gente o le necessità della giustizia. Il referendum non serviva assolutamente a nulla, era solo una vendetta verso una magistratura – oggi debole per sua stessa colpa – da parte della politica”.

Nel panel tematico del WMF è intervenuto anche Maurizio Vallone, direttore della DIA, che ha parlato di strumenti digitali utilizzati dalle mafie: “Le criptovalute sono le nuove frontiere della criminalità organizzata ma si lavora senza avere ancora una regolamentazione giuridica. Per questo è facile utilizzarle per fare traffici illeciti. Sono gestite da centri di calcolo, soggetti nemmeno chiari o riconoscibili”, ha spiegato alla platea del Festival.

Per contrastare la criminalità organizzata “servono competenze specialistiche e tecniche, stiamo radunando i miglior istituti di ricerca e le migliori università, mettendo questi temi al centro del dibattito e dello studio, ma siamo ormai pronti ad affrontare i primi passi nel combattere la criminalità nel metaverso”.

Al WMF anche Pif, regista e autore, che ha presentato l’agenda Illegal, dedicata alle nuove generazioni: “C’è un’intercettazione di un mafioso che aveva paura della scuola italiana perché la figlia voleva andare ad una manifestazione in memoria di Borsellino. Una cosa come un’agenda può sembrare una minchiata ma “sposta”. La scuola può spostare, l’educazione può spostare“. L’agenda è stata presentata insieme a Tiziano Di Cara, autore, direttore artistico di varie rassegne palermitane ed imprenditore, e dallo scrittore Andrea Delmonte, ed integra fra le sue pagine il collegamento con l’app NoMa, la quale racconta Palermo attraverso le vite di chi per la Mafia si è sacrificato.

Il WMF è una piattaforma al servizio della società, da sempre promotrice della cultura della legalità”, ha sottolineato Cosmano Lombardo, CEO Search On e ideatore del WMF. “Continueremo sempre a dare spazio a questi temi perché solo in questo modo sarà possibile la creazione di un futuro migliore e libero da ogni mafia”, ha concluso.

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