Maradona, lo struggente addio della Champions League: silenzio e lacrime

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L’emozionante minuto di silenzio dedicato a Diego Armando Maradona nei campi di gioco della UEFA Champions League è stato il primissimo momento in cui il calcio ha mostrato il suo volto costernato dopo aver saputo della scomparsa del grande campione. E il mercoledì internazionale di coppe è stato inevitabilmente dedicato alla memoria del ‘Pibe de Oro’.

Il silenzio nel ricordo del campione

Su tutti i campi che hanno ospitato la Champions League mercoledì, è apparsa evidente la grande commozione di calciatori, allenatori e staff delle squadre. E gli spalti completamente vuoti, da Milano a Liverpool, da Madrid a Monaco di Baviera, da Amsterdam ad Atene, hanno reso ancora più toccante il momento. In particolare nel momento in cui i maxischermi hanno diffuso l’immagine di Maradona.

E Maradona è stato anche al centro delle riflessioni degli allenatori nel dopopartita, spesso indipendentemente dagli stessi risultati delle rispettive squadre. Un evidente esempio arriva da Inter-Real Madrid, con Antonio Conte e Zinedine Zidane che hanno entrambi messo in parte in secondo piano il successo delle Merengues per soffermarsi sul campione scomparso.

Maradona: gli omaggi degli allenatori

Stiamo versando lacrime per la scomparsa di una persona che ha fatto la storia del calcio. Quando si parla di lui si parla di poesia, fatico a credere che non ci sia più“, ha dichiarato l’allenatore dell’Inter. “Tutti, al mondo, adoravano Maradona. Quello che ha fatto in campo ce l’ho sempre in testa, era unico. Anche perché nel 1986 avevo 14 anni“, è stato invece l’omaggio di Zidane, allenatore del Real Madrid.

Ancora più delicato il ricordo di Jurgen Klopp. “Quando sono nato aveva 6 anni, ed è come se nella mia vita lui ci sia sempre stato. Sono cresciuto da ragazzino guardando i suoi video e pensando che il calcio fosse lui. Per la mia generazione è così per tutti, e dobbiamo essere grati per i Mondiali del 1986. Ho avuto l’onore di conoscerlo e mi mancherà, sia come calciatore che come uomo“, sono state le parole del tecnico del Liverpool. Molto più costernato per Maradona che per la sconfitta rimediata in casa dai Reds contro l’Atalanta.

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