Sanremo, Amadeus: a decidere siano Rai e Cts

Dopo le accese polemiche dei giorni scorsi, che hanno visto il direttore artistico della kermesse musicale al centro della discussione. Amadeus, infatti, sembrava pronto a rimettere il proprio mandato e lasciare vuoto il palco dell’Ariston, a meno che Viale Mazzini non avesse trovato il modo di riempire il teatro.

Pubblico o no, comunque, adesso è arrivata la conferma: la 71esima edizione del Festival di Sanremo si fa.

Pubblico o figuranti, purché si applauda

Secondo Amadeus l’assenza del pubblico potrebbe compromettere lo spettacolo. Per questo motivo la direzione del festival sembrava pronta a qualsiasi tipo di soluzione. La Rai infatti aveva tentato di assimilare il teatro Ariston ad uno studio televisivo che, secondo le Faq di Palazzo Chigi, avrebbe diritto ad un pubblico di figuranti.

Il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, aveva già detto la sua: l’Ariston non è niente più che un teatro. In quanto tale, dovrà rimanere vuoto. Su Twitter aveva chiarito la sua posizione: “Il Teatro Ariston di Sanremo è un teatro come tutti gli altri. Quindi, come ha chiarito il ministro Speranza, il pubblico, pagante, gratuito o di figuranti, potrà tornare solo quando le norme lo consentiranno per tutti i teatri e cinema. Speriamo il prima possibile”.

Amadeus lascerà decidere Rai e Cts

Dopo giornate di discussioni, Amadeus avrebbe deciso di rimettere al Comitato tecnico-scientifico e alla direzione Rai la decisione finale. La scelta del direttore artistico deriverebbe dal senso di responsabilità di permettere la prosecuzione dello spettacolo, evitando di mettere in crisi tutti gli addetti ai lavori. L’industria dello spettacolo, specie quella discografica, infatti ha subito gravissime perdite a causa di Covid-19. E la passata edizione del festival aveva prodotto guadagni per oltre 37 milioni grazie ai soli ricavi pubblicitari.

Il 2 marzo Amadeus sarà sul palco dell’Ariston

Per ora, quindi, sembra sicura la presenza di Amadeus sul palco dell’Ariston il 2 marzo. Per il pubblico, invece, dovranno esprimersi da Viale Mazzini. La Rai starebbe cercando un compromesso tra la tradizione del festival e il protocollo sanitario, ma sarà il Cts ad avere l’ultima parola.

 

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