Il cinema piange Charles Grodin: volto di ‘King Kong’ e ‘Beethoven’

Charles Grodin, scomparso nella sera di martedì per le conseguenze di un cancro al midollo osseo, ha recitato in oltre 60 produzioni, tra film e show televisivi. L’attore aveva 86 anni ed è stato volto e interprete di ruoli iconici, sublimati in King Kong. Era il 1976, Grodin vestiva i panni di Fred Wilson, l’altro uomo, decisamente meno importante di Jeff Bridges e più determinato a perseguire l’interesse economico della propria compagnia. Grodin, in King Kong, non ha avuto una parte di spicco, ma tanto è bastato a regalargli una popolarità che, pochi anni più tardi, avrebbe conosciuto il suo apice.

La carriera cinematografica di Charles Grodin

Nato a Pittsburgh, in Pennsylvania, nel 1935, Charles Grodin iniziò la sua carriera cinematografica con un piccolo ruolo in Ventimila leghe sotto i mari, del 1954. Nel 1964 rifiutò il ruolo di protagonista ne Il Laureato, poi assegnato a Dustin Hoffman. Ha poi saputo districarsi tra gli anni Settanta e Ottanta tra i ruoli più disparati, prendendo parte a Il rompicuori, Il paradiso può attendere, Prima di mezzanotte, La signora in rosso e Dave – Presidente per un giorno. Tuttavia i più giovani lo ricordano soprattutto per il personaggio di George Newton, padre di famiglia costretto a ‘subire’ l’arrivo in casa del cane Beethoven, un ‘cucciolo’ di San Bernardo. Ma c’è anche il ruolo di cattivo in Giallo in casa Muppet. a farlo diventare ulteriormente celebre.

Nel 1994 recita in My Summer Story, sequel del film A Christams Story. Poi, il ciclo si è interrotto. Negli anni Duemila, Grodin non ha voluto fare granché. Qualche film (quattro in totale) e un’apparizione in uno show televisivo. L’ultima sua partecipazione risale al 2016 in The Comedian. La malattia, forse, aveva già cominciato ad avanzare. Ma la ricerca di una ragione, nella decisione di allontanarsi progressivamente dai riflettori, sarebbe rilegata al rango di speculazione. Perché tutto quel che la famiglia ha detto, nell’annunciarne la morte, riguarda la serenità con cui Grodin se n’è andato. A casa sua, in Connecticut.

Impostazioni privacy